CEO e Presidenti, non tira un’aria buona di questi tempi….

01/04/24 - 4 minuti di lettura

E’ partito, per così dire, da poco il CEO di Haier Europe, Yannick Fierling,  arrivato a questa carica dalla Whirlpool come Ceo della filiale EMEA (ora venduta alla turca Arçelik). Ma, come questo blog aveva anticipato, tutti attendono un altro addio, ben più clamoroso ma non doloroso visti i tanti milioni che dovrebbero accompagnarlo, quella del Presidente di Whirlpool Emea, Gilles Morel, che dovrebbe essere annunciata in aprile con gli eventi istituzionali della Corporation. Gilles Morel ha il merito della rapida conclusione delle trattative per la vendita della filiale europea, MO e Africa, con la difficile scelta tra i due contendenti, Arçelik e Midea. Compito che gli aveva assegnato nell’ottobre 2022 dal mega Presidente della corporation, Marc Bitzer. E Il 17 gennaio 2023, la multinazionale annunciava  la dismissione delle attività EMEA con la vendita alla turca Arçelik. Morel aveva lavorato con particolare rapidità tendendo conto che Bitzer gli aveva  chiesto di chiudere la trattativa entro e non oltre il 30 giugno 2024. Se le trattative non fossero andate a buon fine, Morel aveva ottenuto che comunque la società di Benton Harbor sarebbe rimasta in Europa per realizzare un inevitabile piano di dure ristrutturazioni.

Tempi duri per i CEO-Morel  ce l’ha fatta e dovrebbe  venir ricompensato adeguatamente, ma almeno una decina di mega presidenti, Ceo, direttori generali di multinazionali del settore sono stati letteralmente defenestrati, nbel 2023, complice la crisi, il Covid, le male gestioni del board e, soprattutto, complice la progressiva finanziarizzazione delle multinazionali . Il record di queste defenestrazioni appartiene al  Presidente-CEO della Whirlpool, Marc Bitzer che nel giro di pochi mesi ha silurato i CEO delle filiali di tutto il mondo a partire dalla più dirompente di questa defenestrazioni, quella del presidente e Coo (Chief Operating Officer) di tutta la Corporation, Joseph T. Liotine, in carica soltanto dall’agosto 2021. E  l’addio del Coo era stato preceduto in grande riservatezza dall’allontanamento del Presidente della Whirlpool America Latina, Joao Carlos Costa Brega, nominato nel 2012 e che aveva voluto e seguito l’oneroso investimento di 52 milioni di dollari per una nuova fabbrica in Argentina (in pieno caos e ingovernabile). E poi subito dopo ecco le “dimissioni” di Vishal Bohola presidente solo dal 2021 di Whirlpool India, un Paese importantissimo per la Whirlpool, poiché in forte ascesa, ricco di manager di vaglia e soprattutto di una classe media sempre più internazionalizzata. E del resto, anche la Cina era stata lasciata in precedenza senza Ceo poiché il vertice di Whirlpool Asia-Cina era stato “dimissionato”, con anche la chiusura della mega fabbrica.

Bitzer, cosa farà da grande? -E a proposito di Bitzer, sono discretamente aperte in America le scommesse su quanto ancora resterà in carica; nessun problema economico per lui perché, a parte gigantesche gratifiche, dividendi, incassi, possiede molti beni immobili (come la splendida tenuta toscana del fondatore della IGNIS, Borghi). E magari quel 25 per cento di WHIRLPOOL EMEA rimasto nel controllo della Corporation, potrebbe essere chissà quando una sorta di lascito “professionale”  per Bitzer per restare ancora ai vertici del settore. Di certo la Whirlpool da multinazionale a big regionale del Nordamerica il passo è stato molto rapido e del resto è stato lo stesso Bitzer, nell’aprile 2022, a dichiarare che la società doveva adattarsi ad un mondo sempre meno globalizzato per le difficoltà della logistica, le tensioni geopolitiche e commerciali. Pronunciando così l’orazione funebre della globalizzazione, del just in time e delle faraoniche fabbriche delocalizzate.

Beko Europe, cambierà tutto, ma proprio tutto-La stampa mondiale deve scordarsi le consuete conferenze stampa, le interviste, la richiesta di informazioni e news, perché le relazioni esterne dei nuovi  big, turchi o cinesi, indiani o malesi,sono estremamente diverse …Saranno anche difficili le tradizionali estenuanti trattative con i sindacati o i politici locali. Rispetto al 2022 quando la Arcelik affrontò con grande entusiasmo la scalata al gigante mondiale, quando le vendite post Covid crescevano vertiginosamente e anche i profitti, i tempi sono molto molto cambiati. Le promesse di  un futuro di grandi crescite, senza tagli né ristrutturazion,i sarà difficile mantenerle. Nel frattempo proprio la crisi attuale con le drammatiche incertezze geopolitiche sta creando di nuovo un certo movimento di M&A. la BOSCH che ha saputo ben governare la pesante contrazione delle vendite e della crisi in Germania, è pronta a crescere e probabilmente la Miele, illustre vittima della crisi, dovrebbe entrare nel perimetro aziendale della BOSCH. E la Hisense, che saggiamente da tempo ha comprato non solo brand ma anche fabbriche in Europa, crescendo del 15-20 per cento da almeno tre anni, è pronta a fare shopping. Così come tutti sono in attesa che Electrolux, dopo le ristrutturazioni e gli investimenti in eco sostenibilità e il rafforzamento in aree importanti come l’Australia, si sta discretamente preparando per scegliere chi vorrà o acquisirla o creare joint-venture.

 

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