Il grande tour mondiale per il Salone del Mobile di Milano

31/03/24 - 4 minuti di lettura

 

16-21 aprile, il grande Salone Internazionale del Mobile di Milano si apre alla grande platea dei progettisti, dei buyer e della stampa per raccontare le tendenze globali dell’abitare ma dietro questa Design Week c’è un intenso e lungo lavoro di preparazione e di promozione di portata mondiale.  L’iniziativa più importante è il road show organizzato, a partire dalla fine del 2023, per raccontare in molte tappe internazionali, anticipandoli,i programmi e gli obiettivi della 62a edizione. Era fondamentale trasmettere i motivi e i contenuti di una nuova formula espositiva, partita nel 2023 e confermata senza incertezze anche per la prossima edizione. Inoltre, il 14 marzo, in oltre 100 Paesi nel mondo, si è svolta l’ottava edizione dell’Italian Design Day, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero della Cultura in collaborazione con la Fondazione Compasso d’Oro, l’Associazione per il Disegno Industriale, la Triennale di Milano, il Salone del Mobile.Milano, FederlegnoArredo e l’Agenzia ICE, per promuovere all’estero il sistema del progetto e del design italiano.

ll road show del Salone di quest’anno è stato organizzato –dichiara un portavoce del Salone-per condividere con tutta la community globale del design le prime informazioni sulla 62ª edizione, il percorso di evoluzione intrapreso ma anche per ragionare insieme sul futuro del progetto e promuovere verso architetti, interior designer e giornalisti la Manifestazione quale destinazione imprescindibile per chi si occupa di arredo e architettura. Dopo la Red Night a Shanghai, siamo stati a Parigi, Londra, Berlino, Copenaghen, Madrid, capitali di mercati in cui volevamo sia consolidare quel forte indice di attrattività conquistato negli anni sia rafforzare nuovi sistemi di relazione, in particolare con i Paesi del Nord Europa. Poi è stata la volta degli Stati Uniti con Miami, Dallas, New York e Chicago, mercati davvero interessanti per il settore. MarvaGriffin è stata anche a Toronto e, grazie all’Italian Design Days, in Sud Africa (Johannesburg, Pretoria, Cape Town). Grazie all’Italian Design Day, Maria Porro è stata in India, a Osaka in Giappone e a Seul in Corea: tutte preziose occasioni per creare connessioni, promuovere lo scambio di idee e ispirazioni, cercando di arrivare più possibile sia agli addetti ai lavori sia alla stampa per prepararli alle sorprese di questa edizione. Come è andata?

Cina e India, grande accoglienza-“Molto bene –dichiara Maria Porro, Presidente del Salone-a partire dall’ Europa che rimane del resto l’area con una estesa capacità d’acquisto e quella che ha i maggiori indici di import e gradimento dei nostri prodotti. Con la Francia in prima linea…ma abbiamo ricevuto tanto entusiasmo e tanto interesse ovunque, anche nei paesi più lontani come la Cina. La Cina è una grande opportunità per le nostre imprese; abbiamo riscontrato tanta attesa per il Salone nonostante che noi  manchiamo da quattro anni e che l’economia non abbia ancora raggiunto i livelli pre-Covid. Abbiamo visto uno straordinario fermento, una voglia d’Italia e un notevole conoscenza dei nostri prodotti. Sono inoltre interlocutori di alto livello culturale che hanno apprezzato l’osmosi tra le diverse discipline che da  noi è sempre esistita e coltivata, ben presente anche in Cina, con una particolare curatela del patrimonio culturale, delle arti e del design anche nelle residenze private”.

Ma occorre fare sistema-Anche in India l’idea di coniugare il progetto a 360 gradi del Salone del Mobile ha avuto ottimi riscontri; è un paese giovane, in ascesa, ha già superato come popolazione la Cina. Ma, sottolinea Porro, occorre fare sistema per affrontare con risultati mercati così grandi e molto complessi, dove è difficile operare e resistere come singoli brand. ”La funzione  primaria del Salone è proprio questa, offrire una piattaforma per prepararsi al meglio al futuro sviluppo di questi mercati. Al Salone infatti c’è il meglio delle nuove frontiere, delle tendenze e delle avanguardie”.

Piace la joint arte-design-Anche quest’anno la nuova formula propone molti temi culturali come per esempio le tre mega installazioni, quella del celebre regista dell’inconscio David Lynch,  l’immersiva “Under the Surface”, del Salone del bagno e la scenografia plurisensoriale di Eurocucina. Qualche perplessità? Direi di no-risponde Porro- coloro che abbiamo incontrato anzi riconoscono il valore delle iniziative di  quest’anno. Dobbiamo essere molto orgogliosi di ciò che stiamo facendo, di come  il nostro settore racconta e interpreta la ricerca, l’arte e l’attitudine all’uso perché tutto questo a che fare con la vita, il modo di vivere e di abitare ”.

Apprezzata la manifattura italiana-Il Nord America è da tempo un’area che apprezza e acquista il design italiano. Abbiamo chiesto a Maria Porro quali sono gli elementi di punta e di favore di questo successo. “Il fatto che siamo aziende realmente manufatturiere, e per loro questa è la garanzia fondamentale, per le materie prime, il modo di lavorarle e solo noi garantiamo una manifattura di grande pregio. E poi siamo i fornitori ideali perché  da sempre le nostre aziende vantano una eccellente flessibilità”.

Quale è in questa edizione l’evento o l’area più rilevante, quella che più riflette l’innovativo format?“Probabilmente l’aver integrato in Eurocucina, spostata ai primi padiglioni, l’area FTK, quella degli elettrodomestici builtin, con i padiglioni dei mobili in un percorso nuovissimo

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