Il gravissimo incidente di Ravanusa pone parecchi inquietanti quesiti: innanzitutto quello ormai ritualmente richiamato quando accadono eventi di questo tipo, e cioè come mai gli abitanti dell’edificio dopo aver annusato da una settimana odore di gas, non si siano mai rivolti a chi doveva e poteva intervenire. E poi da quanto tempo non veniva eseguita la necessaria manutenzione sulla rete e presso i singoli utenti? Ma di domande ce ne sono altre, ben più gravi e ce le ha esposte Antonio Guerrini, ingegnere, a lungo direttore generale della associazione confindustriale dei produttori di apparecchi domestici e professionali e uno dei massimi esperti in tema di sicurezza e tecnologia domestica. La prima domanda sembrerà banale ma non è così e cioè: chi pagherà i danni di questo immane disastro?
“E’ noto che esiste una obbligatoria polizza assicurativa collettiva per gli incidenti da gas canalizzato. Infatti sulla bolletta gas è effettuato un prelievo che alimenta il fondo nazionale per la stipula della polizza. Più esattamente l’assicurazione, valida su tutto il territorio nazionale, è attivata in via automatica ed è regolamentata dalla Deliberazione 19 maggio 2020 e il premio complessivo annuo per punto di riconsegna assicurato, imposte incluse, è pari ad € 0,45 per ciascuno degli anni 2021-2022-2023-2024. L’articolo 1 reca queste indicazioni che ritengo utile riportare tali e quali: l’Autorità competente è l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente; il contraente è il Comitato Italiano Gas (CIG); e il Conto assicurazione è il Conto per l’assicurazione dei clienti finali del gas
istituito presso CSEA dall’articolo 4, comma 4.1 della deliberazione dell’Autorità 12 dicembre 2003, n. 153/0. Ma attenzione, la compilazione della comunicazione dell’incidente spetta solo all’azienda di trasporto gas che deve inviarla al CIG entro 30 giorni dall’avvenuto incidente. Il caso di Ravanusa, essendo l’incidente attribuibile alla rete gas, prevedrebbe quindi un intervento risarcitorio, in tempi e modi specificati dalla polizza, con il pool di compagnie con cui è stato stipulato il contratto”.
Ma la domanda che tutti si sono posti sul fatto che molti avevano da tempo sentito odore di gas?….
“E qui sta il cuore di molti dei dubbi che il caso di Ravanusa sta sollevando. Poiché non è accertata la possibilità di ottenere un effettivo risarcimento in quanto se la rete gas non è stata effettivamente stesa e collaudata da una primaria società impiantistica con le necessarie autorizzazioni allora non se ne potrà fare nulla. Lo stesso vale per la rete di distribuzione interna ai palazzi e agli allacciamenti nei singoli appartamenti. Pare incredibile che con una perdita così massiva non vi sia stata fatta alcuna segnalazione alla società di gestione della rete gas che normalmente interviene immediatamente. Di fatto si è creata una sacca di gas metano che innescata anche da una semplice accensione di una lampadina ha prodotto una detonazione di quelle dimensioni”.
E se venissero accertate, per esempio, delle inadempienze da parte di chi doveva controllare?
“Resta il fatto che se fossimo nel caso di inadempienze da parte delle autorità preposte alla vigilanza, sarebbero previsti risvolti civili e penali che la magistratura dovrebbe verificare. Un’altra osservazione di ordine generale: vi sono stati scoppi a ripetizione nel corso degli anni attribuibili alle bombole. Perché mai non si allarga la polizza anche alle bombole e ai bomboloni? Tale installazioni sono ritenute inaffidabili per mancanza di controlli efficaci e quindi le compagnie non si assumono il rischio?
E PER CHI VOLESSE INFORMARSI ECCO I LINK:
https://www.cig.it/segnalazione/incidenti-da-gas/
https:www.arera.it/it/consumatori/assicurazionegas.