Antonio Guerrini: il Salone del Mobile, un capitale insostituibile

30/04/21 - 3 minuti di lettura

Antonio Guerrini, ingegnere, che è stato a lungo al vertice di associazioni confindustriali di grande rilievo come il CECED Italia e APPLIA Italia, ha una conoscenza del settore delle tecnologie domestiche difficile da eguagliare. E interviene spesso in questo blog con una visione del mondo della casa, delle nuove tecnologie, del design e degli scenari fieristici mondiali, sicuramente più ampia e meno specializzata di quella di molti operatori coinvolti in questi giorni nella polemica vicenda, poi felicemente conclusa, del Salone del Mobile che, come è noto, si svolgerà sia pure in versione più ridotta, dal 5 al 10 settembre. Ecco, di seguito, il suo commento che condividiamo in toto.

E’ un grande soddisfazione poter contare sulla nuova edizione del Salone e del Fuori Salone. Evento mondiale che mette in vetrina il genio italico e quanto sa far di meglio la nostra industria.

La partecipazione ai massimi livelli delle nostre istituzioni è la conferma della volontà di non perdere un patrimonio costruito negli anni, di un successo incredibile che ha visto Milano assurgere a Capitale del Design. Finalmente ci stiamo muovendo come sistema, con volontà unica, con una grande e bella determinazione.

Le imprese del mondo del legno non sono costituzionalmente dei colossi e sebbene creatività, innovazione e tecnologia le distingua è la loro coralità, l’unione d’intenti che ha permesso e permette di essere vincenti. Il boost di una partecipazione diffusa, di microeventi sparsi sul territorio è unico. E’ sotto l’occhio di tutti che Salone e Fuori Salone trascinano gli altri comparti adiacenti. Non può certo mancare il riferimento alla cucina italiana in tutte le sue declinazioni, da qui nasce la celebrazione dell’Italian Way of Life, della gioia di vivere, del buono, del sano, del bello.

Certo è che i costi dopo la mazzata del Covid sono difficili da sopportare e quindi una revisione del modello organizzativo e di spesa dovrà essere necessariamente e velocemente impostato per evitare di cadere in trappole negative. Attenzione che grandi fiere di successo sono scomparse lasciando in eredità grandi crateri. Non è assolutamente vero che far da soli è meglio, neanche i più pari degli altri possono permetterselo.

L’idea che ha pervaso il passato e cioè “porto io i clienti nel mio orticello” non è stata alla fine una grande idea. Quindi si a costi intelligenti ma non alla svendite e al prezzo basso. Siamo forti e facciamoci pagare il giusto. Londra, New York, Parigi, Berlino sono forse cheap? Certamente no. Ma attenti alle faine prontissime allo scippo, loro contano su nostri cedimenti e indecisioni.

Federlegno Arredo, grande associazione a cui non si può rinunciare, continui a fungere da catalizzatore, con la forza di innovarsi come modello di rappresentanza e spinta sui mercati.

Passare dall’essere fortissimi al rapido declino è un’evoluzione negativa che altre grandi rappresentanze purtroppo hanno sperimentato. Ma non sarà il caso del legno e delle innumerevoli tecnologie che trascina.

L’Italia è determinata a rinascere contando anche su questa grande kermesse. C’è tanta voglia di far bene. Io sarò lì a vedervi e apprezzarvi insieme a molta, moltissima gente. Tutti vaccinati mi raccomando.

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