La Commissione Europea da anni, anche in contrasto con il Parlamento e il Consiglio europei, decide spesso direttive sulla de carbonizzazione inapplicabili quando non errate tecnicamente, che favoriscono competitor extra europei. E in particolare sull’ecosostenibilità, sulla quale la manifattura europea si è impegnata con investimenti e cambiamenti molto pesanti, ottenendo risultati di livello mondiale. La presidente Ursula von der Leyen in piena campagna elettorale europea, ha eliminato dai programmi ogni accenno alla decarbonizzazione. A vantaggio dei pesantissimi impegni per la guerra contro la Russia e per i conflitti in MO, mentre rimangono le direttive sotto accusa. Preoccupa anche, insieme all’inflazione e alle tensioni geopolitiche, l’arrivo in massa dalla Cina, come ha denunciato Hakan Bulgurlu, presidente di Applia Europe e di Beko Europe (75 per cento Whirlpool EMEA), di prodotti a bassissimo costo. Spesso si tratta di apparecchi inquinanti, non in linea con le normative europee e favoriti da forti dumping socio-economici. Dietro, c’è anche la decisione presa da mesi dal governo americano di spostare gli arrivi di merci cinesi (il Paese è il primo importatore mondiale di beni dalla Cina) dalla costa pacifica a quella atlantica, molto molto più lontana. Ovviamente per favorire un reshoring molto lento comunque, e per tentare un rallentamento delle incontrollate importazioni cinesi. A danno però ovviamente dell’Europa, così da questi porti atlantici arrivano ondate di prodotti made in China. Il crollo del ponte di Baltimora lo ha dimostrato in tutta la sua evidenza….
Ancora in calo le vendite di beni di consumo-Dopo due anni di crescita dei consumi, il 2023 e ancor più i primi mesi del 2024, registrano in Europa forti cali delle vendite in particolare delle tecnologie della casa e dell’ufficio. E questo sta mettendo in crisi le fabbriche europee, che lavorano con costi in crescita, appesantiti dagli aumenti delle bollette energetiche, delle materie prime e da normative comunitarie prive di indirizzi generali omogenei. Contemporaneamente paesi come la Francia assumono iniziative autonome, disarticolando così quella unità di strategie operative che è la forza dell’Associazione imprenditoriale europea. Applia Europe (tecnologie domestiche, per l’ufficio e per l’hospitality, fatturato oltre i 81 miliardi di euro, circa 1 milione di addetti diretti e indiretti, record mondiale per ecosostenibilità), ha così avviato una road map per fornire raccomandazioni attuabili alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo e ai 27 governi nazionali durante la legislatura 2024-2029. Che Paolo Falcioni, direttore generale di Applia Europe, ha presentato il 5 aprile
presso la sede di Applia Italia, insieme a Paolo Lioy, Presidente di Applia Italia e Roberto Fogliata, direttore vendite di GFK Italia.
Applia Europe si muove decisa-Prima della crisi delle due multinazionali –Whirlpool e Electrolux- l’associazione aveva molto raramente assunto iniziative così decise perché è noto che la politica europea di sostegno alle imprese europee andava a toccare i loro interessi. La legge del mercato che il più forte vuole sempre crescere non funziona più. Whirlpool è ora una azienda regionale con solo un 25 per cento in Europa. Electrolux, con la parte forse più importante delle sue vendite e delle sue attività in Nord America, ora ha notevolmente ridotto fabbriche, dipendenti e quote di mercato, dopo che le è stato impedito di acquisire GE, lasciata alla Haier. Electrolux inoltre si starebbe preparando per trattare, dopo avere ristrutturato e razionalizzato fabbriche e organizzazione, una assai probabile cessione o joint con Midea. Con la definitiva chiusura della vendita del 75 per cento di Whirlpool Emea a Beko Europe (la prima multinazionale europea), Hakan Bulgurlu, un presidente assai volitivo, è certamente più libero come presidente di Applia Europe e non solo, di avviare interventi per difendere il made in Europe con il carico molto pesante di addetti, capacità produttive e mercati. Da queste iniziative di Applia Europe dipendono le sorti dei siti produttivi ancora rimasti in Europa. E il 5 maggio l’associazione incontra anche altre associazioni mondiali, la AHAM Home americana, quella giapponese e quella cinese.
Grandi elettrodomestic, ancora segno negativo-“L’anno 2023 ha registrato –ha dichiarato nell’incontro con la stampa del 5 aprile-un dato negativo a volume sell-out (-1,8%) ma con un + 4,1% a valore seppur inferiore al tasso di inflazione, e una produzione in calo del 16,4% – che fa seguito al -18% dell’anno precedente – conseguenza diretta del calo di tutti i mercati europei. I dati sell-in APPLiA Italia riportano una diminuzione delle vendite nazionali (-4,6%) e un calo a doppia cifra per l’export (-23,3%)”. Migliorano nei primi mesi del 2024 gli acquisti delle lavatrici, di quelle di gamma media e medio alta dopo un 2023 molto difficile, i forni con funzione vapore e autopulizia e le cappe per le quali, al dato in calo ad unità (– 2,3% il sell-out), si contrappone una crescita a valore (+8,4%) spinta dai piani aspiranti. In difficoltà invece il freddo e le asciugatrici.