ARMI DALLA GUERRA IN UCRAINA ALL’AFRICA PER I TERRORISTI

13/03/23 - 3 minuti di lettura

Di Flavio Pagani, esperto di Africa Sub-Sahariana

Fino all’inizio della guerra, l’Ucraina è stata tra i maggiori esportatori di acciaio, di grano al mondo, la prima per l’olio di girasole. Ma non sono solamente i prodotti agricoli a averla portata in vetta alle classifiche commerciali: il paese nel 2012 si posizionava al nono  posto nell’export mondiale delle armi. Riforniva soprattutto l’Africa.

Si stima che il 18 per cento delle esportazioni di armi ucraine nel periodo 2005-2009 sia stato destinato all’ Africa subsahariana, mentre la Russia riforniva il 50% degli armamenti del continente. Con lo scoppio della guerra russo-ucraina questi flussi non sono affatto diminuiti ma hanno trovato nuove fonti di armamenti dal  vaste forniture occidentali all’Ucraina, prima non disponibili visto i prezzi esorbitanti rispetto alle armi ex-sovietiche: un singolo missile anticarro Javelin statunitense costa 250.000$ contro i 26.000 $ di un missile per un lanciarazzi Kornet russo equivalente.

Nel novembre 2022 il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha denunciato la comparsa nella regione del Lago Ciad di armi provenienti dal conflitto in Ucraina, nel corso del summit tenuto ad Abuja dai paesi della regione a cui hanno partecipato i leader di Benin, Ciad, Niger, Repubblica Centrafricana, e rappresentanti di Camerun e Libia. “Purtroppo, la situazione nel Sahel e la guerra in corso in Ucraina fungono da principali fonti di armi e combattenti che rafforzano le fila dei terroristi nella regione” ha sottolineato il leader nigeriano, citato dal quotidiano This Day.

Una parte importante delle armi e delle munizioni procurate per la guerra in Libia continua a trovare la strada per la regione del Lago Ciad e in altre parti del Sahel. Anche le armi utilizzate per la guerra in Ucraina e in Russia stanno iniziando a filtrare nella regione specialmente nelle mani di Boko Haram, la costola Daesh/ISSISdella regione. Questo movimento illegale di armi ha determinato un incremento della proliferazione di armi leggere e di piccolo calibro che continua a minacciare la nostra pace e sicurezza nella regione” ha concluso Buhari. Che ha poi sollecitato un rafforzamento delle misure di sicurezza alle frontiere. Il vertice ha approvato ulteriori operazioni congiunte dell’esercito contro i militanti del gruppo Boko Haram e dello Stato islamico attivi nella regione.

La recessione economica globale per i problemi finanziari avrà conseguenze sulla lotta contro il terrorismo. I Paesi di tutto il mondo stanno attualmente vivendo una recessione finanziaria, e l’Africa non ne è esentata. Anche la Nigeria in particolare la sta vivendo e influenzerà l’intensità dell’esecuzione della guerra contro il terrorismo, visto che la guerra Russia-Ucraina sta spostando le priorità dei Paesi. Con la guerra, che ha anche aggravato la crisi del costo della vita, significa quindi anche che i finanziamenti devono essere spostati ad altre emergene più immediate e questo probabilmente andrà avanti per un i prossimi anni.

I paesi che sostengono Kiev non hanno i mezzi per tracciare il materiale militare che inviano all’esercito ucraino e possono fare affidamento solo sulle informazioni riportare dal governo locale. Il rischio è che una parte del materiale inviato finisca sul mercato nero, ma intanto alcune armi sono già state recuperate dalle truppe filo russe attive nella regione del Donbass, altre financo inviate in Iran per farne un reverse engineering e farne delle copie, cosa di cui gli iraniani si sono dimostrati dei maestri.

Per la Nato e i suoi alleati la priorità è rafforzare il prima possibile l’esercito ucraino per sconfiggere la Russia, pertanto gli effetti di lungo periodo al momento sono considerati trascurabili anche se in altre parti del  mondo, specialmente in Africa, poche decine di lanciarazzi possono cambiare drasticamente le sorti di una battaglia.

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