Samsung ha annunciato in agosto di aver acquisito il controllo di Dacor, uno dei brand Usa del segmento super Premium, che fabbrica elettrodomestici da incasso e semincasso di lusso estremo, di gusto tipicamente americano. Samsung entra così nel segmento che da tre anni cresce a due cifre, quello del built in di fascia super Premium. Nessun cambiamento né per i manager, né per l’unità produttiva e per la sede, in California, e men che meno nessun cambiamento per i prodotti. Samsung intende far diventare Dacor un brand globale andando a presidiare e implementare un mercato molto ricco, in crescita ovunque e aperto alle innovazioni della smart kitchen. Dacor aveva già lanciato due anni fa in una mega presentazione che aveva lasciato letteralmente a bocca aperta tutti, giornalisti, progettisti e retailer, una serie molto avanzata, la iQ, di forni e cucine.
LG lancia un brand mondiale di lusso
Sul mercato del lusso -dove peraltro il made in Italy sta conquistando clienti e quote- si muovono giganti come GE (Haier), Viking e Kitchen Aid (Whirlpool) e LG Electronics non poteva certo essere da meno, tanto più che è stata proprio la vendita di elettrodomestici Premium che, insieme ai climatizzatori di fascia molto alta, ha fatto chiudere in grande spolvero i due primi trimestri 2016. Così al KBIS, Kitchen&Bath Industries Show, di Las Vegas, aveva lanciato un nuovo brand, Signature Kitchen Suite, elettrodomestici molto belli, hi tech e dotati di una serie di servizi strepitosi a partire da un’assistenza continua via smartphone, da collegamenti Wi Fi, e, infine, da un servizio, Personal Concierge, unico. Il cliente quando acquista un elettrodomestico riceve, oltre alla installazione di impareggiabile discrezione e attenzione, il diritto a vita di avere personale che insegna l’uso, che consiglia la famiglia e assiste gli apparecchi arrivando anche a cucinare per eventi speciali. Una strategia -costosissima- ma di sicura fidelizzazione, adatta al tipo di clientela americana che sceglie acquisti di fascia super Premium e che ormai pretende anche servizi adeguati al livello di spesa e di prestazioni.
Non solo GE per Haier ma anche Fisher&Pykel e Elba
Quando Haier ha annunciato all’inizio del 2016 di aver acquisito per 4,5 Mld di dollari GE (elettrodomestici), i commentatori più attenti hanno notato come il brand cinese n.1 e n.1 al livello mondiale noto per la sua produzione di fascia media e medio-bassa (di qualità, ma sempre entry level) aveva preso una decisione molto importante. Innanzitutto riusciva a entrare sui mercati mondiali del luxury e in secondo luogo aveva finalmente la possibilità di uscire da quel modestissimo 3% delle vendite che da sempre confina Haier ai margini di un mercato peraltro molto ricco e enorme. Ma quello che è pare sfuggito a tutti è un altro “dettaglio”: Haier controlla il brand n,1 della Nuova Zelanda, Fisher&Pykel che in virtù dei suoi strepitosi e avanzatissimi elettrodomestici ha quote di rilievo ovunque sui mercati di lingua inglese, compresa l’Australia. Fisher&Pykel aveva acquistato diversi anni fa la società Elba da De’ Longhi. Cos’ quando Haier ha acquisito Fisher&Pykel si è anche trovata anche la fabbrica veneta di Elba. Che comunque continua a produrre grandi elettrodomestici in una unità produttiva che porta come insegna Fisher&Pykel Appliances Italy.