L’avevamo anticipato sul Sole24Ore-Real Estate in aprile nella ricerca “I 10 trend mondiali della casa anti-covid” e successivamente anche su questo blog: il Covid è una pandemia globale e i cambiamenti della nostra vita vita saranno globali, a partire dalla casa. In sintesi i 10 trend: Contactless; Salutogenic Design; Antibacterial-antivirus; Naturale, una casa più sana; Smart House; Mai più senza balcone, mai più senza terrazzo; Mai più senza Internet; meno open space, più diaframmi mobili; La cucina-orto e laboratorio; Multiroom, audio e video in tutta la casa. Da allora si sono puntualmente verificati cambiamenti riguardanti proprio questi trend, con scelte molto decise a partire dalle abitazioni che -sottolineavo- le famiglie vogliono più grandi, con terrazzi, in zone verdi e anche fuori città o in periferia. Tra le tante fonferme di questi trend ne abbiamo scolto uno molto recente e autorevole poichè proviene da ricerche effettuate dal primo portale del settore, www.immobiliare.it, che riportiamo di seguito.
“Ne usciremo cambiati” è la frase che più spesso si è sentita pronunciare da un anno a questa parte. E mentre si aspetta di capire come il mondo post Covid risulterà diverso, si può già tracciare una linea di demarcazione per quelle abitudini e quegli stili di vita con i quali gli italiani hanno dovuto fare i conti. Immobiliare.it (www.immobiliare.it), il portale immobiliare leader in Italia, ha analizzato oltre 10 milioni di ricerche salvate a gennaio 2020 e gennaio 2021 per capire come la casa dei sogni abbia cambiato forma, adattandosi alle nuove necessità emerse nell’anno più complesso della storia contemporanea. Si scopre così che, se da una parte si cercano case più grandi rispetto all’anno scorso, indipendenti e con spazi esterni privati, dall’altra la spesa massima che si imposta nelle ricerche è aumentata di appena l’1,3%, ammontando mediamente a 216.500 euro.Dallo studio risulta cresciuto del 2,9% il prezzo minimo degli immobili ricercati, passato da 112.700 a 115.980 euro. Incrementi che non basterebbero in ogni caso a coprire i costi della nuova casa dei sogni, la cui superficie in un anno è cresciuta di quasi il 7% (6,7%). Smart working, didattica a distanza e la necessità di coltivare anche i propri hobby fra le mura domestiche hanno fatto diventare indispensabile un locale in più e infatti se nel 2020 il numero massimo di stanze era 3, oggi si è passati a 4.Tassi dei mutui e prezzi ai minimi storici in alcune città, combinati alla nuova consapevolezza di quanto sia importante possedere una casa tagliata sui propri bisogni, hanno portato a un incremento di ricerche per acquisto pari al 13% in un anno. Incoraggiate dalla disponibilità dei superbonus dedicati al settore, sono cresciute del 15% in un anno quelle rivolte ad immobili da ristrutturare: in questo modo si risparmia sul prezzo d’acquisto e si può ridisegnare e sistemare l’abitazione in base alle proprie esigenze.Nonostante i momenti di condivisione fra vicini, le canzoni sui balconi e le chiacchiere scambiate in un momento caratterizzato dall’assenza di socialità, le nuove ricerche si dirigono sempre più spesso verso immobili indipendenti: in un anno sono infatti aumentate del 12,3% le preferenze per ville, villette a schiera e rustici o casali. Un altro benefit indispensabile è il terrazzo: analizzando le ricerche di gennaio 2020 e confrontandole con quelle di gennaio 2021 il numero di quelle che lo selezionano come condizione indispensabile è salito del 10,3%.Sul fronte delle locazioni in un anno le ricerche sono calate del 21%. Questo dato è giustificato dalla tradizionale concentrazione della domanda nei grandi centri, gli stessi che hanno vissuto lo spopolamento a causa del ritorno a casa dei fuori sede che, potendo studiare o lavorare da remoto, hanno preferito far ritorno in famiglia o nelle seconde case dei genitori per tagliare le spese sull’affitto particolarmente elevate nelle grandi città. Ad ogni modo, dopo mesi trascorsi chiusi fra le mura domestiche, anche chi continua a cercare abitazioni in locazione ha compreso l’importanza di vivere in una casa di qualità e, a parità di superficie media e locali, ha aumentato del 6,7% il budget minimo per il canone.