Ecco come le micidiali bombe americane Dime  uccidono a Gaza soprattutto bambini   

31/10/23 - 4 minuti di lettura

 

 

Flavio Pagani ha di nuovo scritto un articolo sul conflitto in Palestina. Che nessun giornale ha voluto pubblicare. Una vergogna. Pagani non è certamente un estremista né un avventuroso inviato che vuole fare scoop ma  un businessman che da anni e anni frequenta e ben conosce il Medio Oriente e l’Africa, e in generale, i paesi del Mediterraneo. Nel suo articolo vengono indicate le fonti delle informazioni sulle spaventose stragi provocate dal conflitto. Che, non dimentichiamo, è causato dai fondamentalismi religiosi e da indecenti interessi economici che stanno dietro i 60 anni di quella che è una tragedia umana e sociale, prima ancora che politica. E cioè negare una patria ai palestinesi.

Flavio Pagani-Secondo i dati del Ministero della Sanità di Gaza e di quello israeliano, dal 7 ottobre al 29 ottobre sono morti a causa del conflitto più di 3.257 minori, di cui almeno 3.195 a Gaza su oltre 8.000 morti totali incluse 2.000 donne, 33 in Cisgiordania, su 110 in totale e 29 in Israele su 1.400 morti di cui 1.100 civili e 300 militari. Per fare un paragone nell’anno e mezzo di guerra in Ucraina, al 10 settembre 2023 secondo la Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite nel Paese, sono morti 554 minori, ossia il 6%. su un totale di 9.614 morti civili (di cui 7.481 nelle zone sotto controllo governativo e 2.133 nelle zone filorusse). La mattanza di un così alto numero di minori, il 40%, a cui si aggiunge il 25% di decessi tra le donne,  non e casuale ma è una precisa strategia adottata non solo dall’esercito Israeliano ma anche dalle forze occidentali in Afghanistan.

La motivazione è nota da qualche tempo: già nel 2006, un medico norvegese dichiarò che l’esercito israeliano lanciava sulla popolazione di Gaza bombe DIME (Dense Inerte Metal Explosive), pensate per colpire le persone con conseguenze fisiche irreparabili. La DIME è un’arma ideata e sviluppata negli anni 2000 dai laboratori dell’Us Air Force per l’uso a corto raggio per disabilitare agli arti agli adulti o soldati nemici, per ridurre le perdite mortali dichiarate ma rendere più onerose le perdite perché il costo dei feriti è molto maggiore. L’involucro della bomba è realizzato in fibra di carbonio contenente una lega di metalli pesanti e polvere di tungsteno esplosiva con cobalto, nichel o ferro. Le ferite sono quasi incurabili e di solito portano all’amputazione, provoca altresì ingenti danni alla materia dei tessuti molli (derma, muscoli e ossa). L’arma è usata particolarmente nelle guerre asimmetriche, ufficialmente per evitare danni collaterali, lanciata da droni, colpisce in un’area di quattro metri. Se l’obiettivo non è centrato in pieno e sopravvive, le ferite provocate sono quasi sempre incurabili, ma se un bambino è colpito da una di queste bombe, possiamo essere certi che viene colpito nelle parti vitali. Visto l’uso sempre più intensivo dei droni questo tipo di bombe anti personale “leggere” e facilmente trasportabili in grandi numeri,  son sempre più usate.

Ma a giudicare dalle numerose ferite riportate dai civili palestinesi, i danni collaterali a questo punto non si contano più. Questo tipo di arma che non è vietata dalle convenzioni internazionali, ma i suoi effetti sono atroci, denunciano ancora i medici di Gaza. Le chiamano “bombe pulite” perché uccidono senza provocare grossi danni all’ambiente circostante. Ma la pratica è tutt’altro che pulita, visto l’altro numero di mutilazioni e morti tra i civili, soprattutto bambini, come si evince dallo spropositato di numero tra di essi.

L’aviazione israeliana, infatti, avrebbe già usato questo tipo di bombe durante altre volte, come ad esempio nl sud del Libano nel 2006 e a Gaza durante l’offensiva tra il 2008 e il 2009.Le DIME sono create producendo una mistura omogenea di materiale esplosivo (come l’HMX o l’RDX) e piccole particelle di materiali chimici inerti (HMTA). Il tutto è incamerato in una struttura esterna in fibra di carbonio. Il tungsteno è un metallo con temperatura di fusione altissima ed è comunemente usato nelle lampadine. Le particelle di tungsteno permettono di sviluppare un’esplosione molto efficace ad alta temperatura in un raggio di azione molto ridotto. Nel momento della detonazione, infatti, la struttura esterna si disintegra in particelle estremamente piccole che, insieme ai materiali inerti, vengono ‘sparate’ ad altissima temperatura. La resistenza dell’aria frena velocemente le minuscole particelle, che, intorno ai 160 metri, perdono la loro velocità. Le persone che vengono a trovarsi nel raggio di azione dell’ordigno riportano ustioni e lesioni gravissime da particelle pesanti (perforazioni interne e multiple degli organi) impossibili da curare. Le persone lontane dal raggio letale d’azione dell’ordigno potrebbero tuttavia presentare perforazioni alle ossa degli arti (con conseguente amputazione). Le pesanti particelle inerti potrebbero penetrare nei tessuti, anche senza apparenti conseguenze, e causare, a lungo termine, tumori (Rabdomiosarcoma). Per questi fatti, le DIME sono oggetto di pesanti critiche internazionali.

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