Felix Richter, di Statista, ci ha segnalato i risultati di una ricerca della Break Free From Plastic, un’organizzazione senza scopo di lucro che combatte l’inquinamento da plastica, in base ai quali ha stilato la classifica delle società con l’impronta più pesante sull’ambiente. L’audit, condotto ogni anno da volontari sui rifiuti di plastica raccolti nelle pulizie, valuta la responsabilità delle aziende per quanto riguarda il loro inquinamento ambientale. L’analisi di quest’anno, condotta in 49 paesi in 6 continenti, ha preso in esame quasi 350.000 pezzi di rifiuti di plastica, con 13.834 articoli di marca. La Coca-Cola ha avuto di gran lunga l’ impronta di plastica più pesante nel 2020. “Le principali società inquinanti del mondo affermano di lavorare duramente per risolvere l’inquinamento da plastica, ma continuano a pompare sui mercati imballaggi di plastica monouso dannosi -ha dichiarato Emma Priestland, Global Corporate Campaigns Coordinator presso Break Free From Plastic- dobbiamo fermare la produzione di plastica, eliminare gradualmente il monouso e implementare il loro riuso”. Praticamente contano balle da sempre. Nella classifica al primo posto dopo la Coca Cola, seguono Pepsico, Nestlé, Danone, Procter&Gamble, Unilever, Colgate Palmolive e Mars. E poi dicono che le multinazionali investono, danno lavoro e creano prosperità: per loro sicuramente tanta prosperità, per noi e per Madre Terra danno inquinamento, impoverimento, disastri. Oggi, con quello che sta accadendo, questa è la realtà.