Aprite orecchie e occhi, Fairphone, lo smartphone progettato ad Amsterdan da un’impresa sociale, è unico.
E’ il primo smartphone etico
Il primo interamente riparabile (anche con il fai-da-te)
Il primo modulare
Il primo senza materiali tossici, senza essere fabbricato da bambini o da disgraziati ridotti alla fame
Il primo che non è né una cineseria né americano
Il primo fabbricato da un’impresa sociale con progetti, percorsi e bilanci sociali/solidali.
Costa, ma è eccezionale, anzi sono due smartphyone, avendo due Sim, è ultraresistente e sta diventando un successo mondiale poiché è l’unico che ha una storia etica (che comunque fa profitto), un bel design di impronta europea e non asiatica, né americana. Ha 32 GB estendibili a 64 con una scheda SD. Se volete altre informazioni ecco il sito: www.shop.fairphone.com. I giovani progettisti chiedono attraverso i social network non l’acquisto del loro cellulare –è sottinteso- ma soprattutto la diffusione di un modo di progettare, produrre e vendere nel rispetto dell’ambiente, di chi lavora e di chi lo usa. GreenPeace e iFixit (sito Usa per le riparazioni) lo hanno eletto quale unico smartphone totalmente riparabile in ogni sua parte, in una classifica che vi invito a vedere dove tablet, pc portatili e smartphone vengono analizzati dal punto di vista della loro riparabilità. E dove si affronta finalmente il discorso molto delicato della obsolescenza programmata. Da questa classifica le multinazionali escono male, alcune molto male. E Fairphone è unico da ogni punto di vista, ed è per questo che scriverne e parlarne è un impegno etico. fatelo anche voi, vi sentirete meglio, dopo….