Dyson taglia 900 posti di lavoro a livello globale ma la maggioranza, oltre 600, sono dipendenti del ramo di attività nel Regno Unito. La causa è la crisi mondiale delle vendite a seguito della pandemia del coronavirus. ”Dobbiamo accelerare la ristrutturazione-ha dichiarato la società che da anni ha delocalizzato in Asia la produzione-i nostri dipendenti sono in totale 14mila e di questi 4mila in Inghilterra. La crisi attuale ha accelerato i cambiamenti del mercato e di conseguenza dovremo anche noi adeguarci”. La maggior parte dei posti di lavoro andranno persi nei ruoli di vendita al dettaglio e servizio clienti, ha affermato la società. Secondo i colleghi inglesi, i tagli all’occupazione sdono solo agli inizi. Delocalizzare non salva più, in caso di cris, nessuno. Anzi, si perdono, in patria competenze specialistiche che mai più potranno essere recuperate.