L’Inghilterra e la Ue tasseranno Amazon?

09/10/18 - 2 minuti di lettura

 

Che Amazon stia facendo strage di punti vendita nessuno lo nega. E allora qualcuno in Inghilterra in particolare comincia a chiedere di far pagare al gigante le tasse. E poi questo potrebbe accadere anche in tutta Europa. A meno che non si voglia arrivare ad una desertificazione del commercio tradizionale come commenta il blog www.lacasadipaola.it. Con un vantaggio colossale per le multinazionali del digitale che guadagnano pagano solo il 2 per cento di imposta societaria contro il 19 per cento delle società del trade tradizionale. E che che trasferiscono immani attivi fuori dall’Europa. Per prima dovrebbe partire l’Inghilterra a riequilibrare i prelievi e  ieri, lunedì 8 ottobre,  il presidente di Tesco, David Lewis ha chiesto al governo di applicare un prelievo fiscale del 2 per cento sulle vendite. Una differenza tra il 19 e il 2,3 per cento-ha dichiarato  Lewis- ingiusta a fronte di quello che Amazon attualmente paga che è intorno al 2,3 per cento. Il governo inglese ha già peraltro espresso l’intenzione di ristabilire un equilibrio “per un miglior contributo delle società dell’e-commerce al finanziamento dei servizi pubblici”. Come già da più parti è riportato, l’aggressivo dumping dell’e-commerce e dei discount ha messo in ginocchio l’intero comparto del commercio “fisico” europeo. In Inghilterra inoltre le vendite on line hanno raggiunto percentuali molto elevate, sino al 17 per cento del totale. E società come Tesco devono affrontare spese sempre più pesanti per costi sindacali e fiscali. Tesco ha dichiarato che dovrà spendere 14 miliardi di sterline in più  per i prossimi cinque anni. Tesco e altri si muovono anche perché su tutti pende una minaccia, l’arrivo previsto a breve di Amazon Go, il supermercato (vero) dove si entra, si prelevano le confezioni e  si esce grazie ad un’App che ha eliminato casse, file e pagamenti tradizionali. La crisi in Inghilterra ha tagliato 2.500 punti vendita rispetto al 2015 e negli ultimi quattro anni 3.200 hanno dichiarato fallimento. Quanto ai discount  in pochissimi anni sono passati dal 9 al 13 per cento di quota del mercato. Non basta lanciare insegne di hard discount come ha fatto di recente anche Tesco. E nemmeno basta investire in un servizio di consegne ultraveloce, massimo un’ora, come l’insegna inglese ha fatto di recente sempre per rispondere alle sfide e ai continui nuovi servizi gratuiti di Amazon. Quelle quote che il retail tradizionale ha perso entreranno nelle centrifughe gigantesche di Amazon. A meno che, cominciando dall’Inghilterra, non si cerchi di contenere l’offensiva dell’e-commerce.

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Commenti
  • LEVATI FRANCO

    Le tasse sono solo una parte del problema, ci sono interessi ben più forti, qualcuno vuole cambiare le regole del mercato.
    Segui i soldi… se si vuole trovare l’orso è bene seguire i salmoni oppure il miele.. Ossia Cui prodest?
    Se Amazon vende qualcuno avrà pure dato questi prodotti ad Amazon!
    Dai prezzi che applica confrontati con i negozi fisici sembrerebbe che stia vendendo sottocosto!
    Sottocosto?
    SABRINA (acronimo di Samsung Ardes Beko Rowenta Imetec Nordmende Aeg per non fare il nome di una sola azienda ma per indicarle tutte, altrimenti si offendono) non ci perde mai!
    Ma allora come fa un prodotto a essere venduto “sottocosto”? segue semplicemente strade diverse.
    Sabrina quando vende ad una gruppo d’acquisto ha una filiera per arrivare al cliente finale ha un certo costo, più grande e lunga è la filiera maggiore è il costo alla vendita del prodotto. Ci devono guadagnare per coprire i loro costi, scusate servizi, in sequenza: gruppo Europeo, il gruppo Italiano, il gruppo d’acquisto, la piattaforma logistica, i trasportatori e il negoziante, Per semplicità di calcolo ammettiamo che ognuno costi solo il 4% 4×6=24%
    Se Sabrina vendesse ad un distributore che rivende direttamente ad AMAZON con un solo trasporto, il costo di filiera è il 6% una differenza di 18 punti percentuali che possono essere suddivisi con un maggior margine per Sabrina e un prezzo molto più basso alla vendita con gli stessi utili. Possiamo anche far pagare ad Amazon 8% Servirebbe?
    Questa è la domanda che pongo: è il sistema Amazon o un sistema distributivo retaggio di un passato non più attuale ad essere letale per il retail?
    Sabrina si è adattata, e il retail ?
    Il retail si arrocca in gruppi sempre più grossi ed elefantiaci!
    é comunque necessario ed indispensabile riequilibrare le tasse, il negoziante paga 22% di IVA ma anche IMU ICI… senza queste entrate anche i conti dello stato subirebbero delle forti perdite, stolto lo stato che che non ne tenesse conto.

    09/10/18 21:04
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