Lo dice l’autorevole Bloomberg, lo Zibibbo è tra i 10 migliori vini del mondo, anzi, il primo

29/12/18 - 2 minuti di lettura

 

 

Anche Bloomberg, per la penna e la tastiera della sua esperta Elin McCoy, ha decretato in questi giorni il successo mondiale del vino di Pantelleria, il celebrato Zibibbo, e in particolare quello di Marco De Bartoli, storico vignaiolo, annata 2016. Elin lo ha messo in cima alla sua classifica dei 10 migliori vini del 2018 (che comprende blasonatissimi champagne, australiani sorprendenti e californiani prestigiosi), dopo aver assaggiato nei dodici mesi trascorsi, ben 4mila vini.Quest’anno è stato sorprendentemente difficile scegliere solo le 10 esperienze migliori. Le pagine dei miei taccuini sono costellate di stelle, in particolare per le annate di fine Bordeaux (compresi i 2016), i cabernet californiani delle cantine che celebrano il 40 ° e 50° anniversario della loro fondazione e gli champagne di lusso della superba annata 2008. I vini che più mi hanno colpito, però, sono stati quelli che mi hanno fatto riflettere su dove è stato il mondo del vino e dove è diretto”. La sua scelta è andata innanzitutto al capolavoro isolano di Marco De Bartoli, l’Integer Zibibbo Grillo Terre Siciliane IGP, da 30 dollari la bottiglia. Elin lo ha conosciuto nella sua prima visita all’isola ed è rimasta conquistata dal profumo, dalla potenza del sapore e degli aromi di agrumi a camomilla. Ed è rimasta conquistata ovviamente anche dalla cornice spettacolare del posto. “Abbiamo sorseggiato questa annata-ha commentato- sulla terrazza della cantina con vista sulle viti piantate nella sabbia vulcanica”. Questo premiato capolavoro si chiama Integer dal latino “integro” poiché l’intero suo percorso è profondamente intessuto dei riti millenari tradizionali, essendo assolutamente autoctono e con un minimo intervento dell’uomo, senza nessun trattamento meccanico, chimico, fisico, con il solo utilizzo di rame e zolfo, e poi con vendemmia manuale. Perché tutto il processo di “creazione” si svolge nel più severo rispetto dei riti naturali. Fermentato sulle bucce in botti usate e in anfore di terracotta, arriva alla maturità senza mai essere stato trattato da correzioni, refrigerazioni né filtrazioni.

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