quando la radio era la “aradio” e il tubo catodico era il tubo cattolico….

12/11/24 - 1 minuto di lettura

Anni 60 e successivi: comincia in Italia l’era della tv, delle lavabiancheria superautomatica, del….”frigor” (sic!), delle radioline (le radio a transistor), poi successivamente arrivano tante novità delle nuove tecnologie e le famiglie italiane, molto molto arretrate, vanno incontro al progresso  con entusiasmo ingenuo e con una scarsa conoscenza dei termini tecnici. Ecco allora una raccolta di divertenti storpiature raccolte da commessi dell’epoca ogni volta che i clienti esponevano le richieste o chiedevano spiegazioni. “Avete pile per batterie?”, “avete autoradio per auto?”, “Buonasera, fa caldo, senta si interessa lei di pinguini da mettere in casa?”, “Volevo una spina tripla”. E il commesso chiede “grande o piccola?” lui risponde “Mah, una cosa media”. “Questo televisore che tipo di tubo cattolico monta?”. E poi arrivano le cassette dei mangianastri: “Vorrei una cassetta da 56 minuti”. Il commesso lo guarda e gli dice che ce ne solo da 60 perchè questo è lo standard. “Eh no, io ho un disco che dura 56 minuti”. Arrivano le radiosveglie: “Scusi questa sveglia ha la sveglia?”. Le radio a transistor senza filo conquistano le famiglie. “Scusi ha una aradio senza niente?” “vuol dire senza filo, si ma come la vuole piccola o grande?” “Una media, per famiglia”.  “Scusi non voglio questa lavatrice, è stata esposta in vetrina e l’hanno vista tutti”:…Questa la prima puntata….

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