Mancano due anni e poi addio “vecchi “ tv, anche se acquistati da poco. Per le trasmissioni tv in digitale terrestre, una tecnologia rivoluzionaria che aveva completamente cambiato a partire dagli anni 90 l’intero mondo della tv, si profila a partire dal 2022 un’altra rivoluzione tecnologica ancora che, tradotta in termini molto terra terra, farà aumentare le stagnanti vendite di tv. E che costringerà i consumatori a comprare comunque un device: un tv di quelli nuovissimi in grado di funzionare con il nuovo standard (poi vi diremo cosa e come) o l’ennesimo decoder compatibile. La AIRES, Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati che riunisce le principali aziende e gruppi distributivi specializzati di elettrodomestici ed elettronica di consumo, è impegnata da tempo in un’attività di sensibilizzazione e di informazione per preparare le catene del retail, della logistica e della distribuzione ad un’autentica mutazione…genetica molto difficile. Martedì 25 settembre si è svolto un incontro a Roma presso il Ministero per lo sviluppo economico al quale erano presenti, il presidente della Aires, Andrea Scozzoli e il direttore generale Davide Rossi, oltre a Di Maio, il ministro. Lo scopo: armonizzare e coordinare il complicatissimo percorso di questa nuova rivoluzione..
Più canali, più qualità
Tutto l’affaire –decisamente complesso per le spesso opposte posizioni dei soggetti conivolti- è stato impostato dalla Legge 27 dicembre 2017, n.205, con le grandi linee di un doppio cambiamento: il primo è il rilascio da parte dei network televisivi della banda di frequenze 700 MHz e il secondo è il passaggio dai 700 MHz all nuovo standard DVB-T2, al codec HEVC (H.265) che ospita fino a 11 canali HD o fino a 5 canali full HD di una o più emittenti sullo stesso multiplex, nettamente superiore ai 2.720p o dei 4 in qualità standard attuali. Tra l’altro, la liberazione per così dire dei 700 MHz li renderà disponibili alla connettività 5G per la telefonia mobile e per le società che operano con servizi a banda ultralarga del genere fiwed wireless.
E per l’utente?
Mica è gratis tutta questa tecnologia digitale ultra veloce (la chiamano bitrate) e capace. Da giugno 2022 con i vecchi flat tv non potremo più ricevere le trasmissioni e avremo due scelte: o disporre di un tv smart (già in vendita da gennaio 2017) o comprare un decoder compatibile DVB-T2 HEVC. Ovviamente si parla già di incentivi, perché come è accaduto e sta accadendo ancora, gli incentivi all’acquisto di prodotti e devices innovativi, che hanno fatto parte delle Finanziarie dei governi precedenti, hanno dinamicizzato il mercato della ristrutturazione edilizia con ottimi risultati. Ma, come hanno fatto notare i vertici della AIRES, occorre al più presto una pianificazione ragionata per evitare “un momento di smarrimento”, soprattutto per quanto riguarda le catene del retail, della logistica e della distribuzione”.
Cosa cambierà?
Innanzitutto DVB-T2 indica il sistema televisivo digitale terrestre di seconda generazione per migliorare la ricezione con tv fissi e portatili e per far aumentare la velocità rispetto all’attuale DVB-T. E per il momento gli unici tv compatibili sono quelli in vendita da gennaio 2017. Ma poiché nelle nostre case sono installati mediamente almeno 2 tv, sostituirli può diventare costoso e di conseguenza conviene ricorrere ai decoder. Che peraltro, devono avere queste caratteristiche: supportare lo standard DVB-T2 e se possibile dotati del recente codec H265/HEVC, perché accettino le smart card.