Usa, industria e retail durissimi contro i dazi del Trump

28/12/24 - 2 minuti di lettura

 

Non si contano più le reazioni negative che le minacce dei dazi che il Trump vuole applicare a tutte le importazioni di beni di consumo e strumentali, e a quelle delle filiere della componentistica. Reazioni negative arrivate dalla totalità delle catene e dei gruppi della distribuzione, degli importatori, dei produttori. E ancor più negative quelle degli operatori della logistica che, dipendendo in massima parte dalle movimentazioni di merci importate, avevano denunciato pesanti danni dai precedenti dazi trumpiani che avevano fatto crollare gli affari e, per tutti i beni di consumo, salire i prezzi incentivando l’inflazione. E non resse nemmeno la motivazione che stava dietro le decisioni del governo federale e cioè che i dazi dovevano difendere il made in America, perché una delle conseguenze negative fu alla lunga proprio l’inverso. L’esempio più clamoroso fu la crisi pesantissima della Whirlpool che avrebbe dovuto essere protetta con i dazi dalla concorrenza dei coreani e dei cinesi. Di nuovo è intervenuta la potente associazione delle industrie e degli operatori dell’elettronica di consumo CTA, Consumer Technology Association (turnover 2024 512 miliardi dollari, organizzatore del CES di Las Vegas) per bocca del presidente Gary Shapiro, dicendo peste e corna delle misure promesse dal Trump. Come minimo –ha dichiarato- provocheranno un aumento dei prezzi che verrà pagato dai  consumatori.  “Siamo molto chiari sul fatto che non ci piacciono le tariffe. Le tariffe in vigore sono iniziate con Trump e sono continuate con Biden: sono tariffe bipartisan. Andrò sul letto di morte convinto che le tariffe non siano pagate dai paesi coinvolti, sono pagate dai consumatori, che stanno pagando una tassa. Le tariffe sono una tassa. E ci opporremo a loro) perché sono inflazionistiche. Sarebbero devastanti- ha insistito Shapiro – Quando si verificano, i paesi che sono soggetti a tariffe ci colpiranno, quindi anche le nostre esportazioni ne saranno colpite. Questo non è un bene per il paese”. Esattamente quello che è già accaduto e che accadrà. Le lezioni della storia non si imparano quasi mai.

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