A COMMENTO ECCO IL POST CHE ANTONIO GUERRINI HA SCRITTO SU LINKEDIN. l’INSERZIONISTA E’ CENTRO VENETO DEL MOBILE, QUELLO CHE SVENDE ELETTRODOMESTICI ITALIANI DI GRANDE QUALITA’.
ANTONIO GUERRINI-Sul Corriere della Sera del 25 giugno 2022 a pag. 16 dell’inserto di Milano una pubblicità che mai avrei pensato di leggere. E cioè l’’annuncio di una società che vende cucine dichiara: 4 elettrodomestici Hotpoint Ariston, forno, frigorifero, piano cottura e lavastoviglie a 99 € + un top in ceramica a 1 €. Il tutto fornito con l’acquisto una cucina con sconti fino al 50%.
Queste le considerazioni che ritengono necessario trasmettere per fare tutti una riflessione.
- Durante la settimana del Salone del Mobile, quando Milano è stata ancora una volta consacrata Capitale del Design si è visto lo sforzo ciclopico affrontato dalle aziende per sostenere legittimamente le proprie iniziative industriali con la presentazione di prodotti innovativi e ambientalmente sostenibili. Non capisco come sia possibile umiliare e distruggere risorse, iniziative e valori così importanti per la nostra economia.
- Il valore intrinseco degli elettrodomestici viene completamente annullato da promozioni come questa che non è certamente l’unica…..Non capisco
- La considerazione intrinseca sul sistema cucina proposto dichiara infatti, senza se e senza ma, l’added value sul legno e altri accessori. Senza una parola sul vero valore, quello degli elettrodomestici che sono una sintesi innovazione, design e ecosostenibilità e non pezzi di legno. Non capisco.
- E i costi per l’ideazione, produzione, la commercializzazione, il servizio post vendita degli elettrodomestici che si è indotti a presumere inesistenti? Non capisco
- Possibile che siano pubblicabili inserzioni come questa? I giornalisti e i dipendenti di una casa editrice che produce cultura, sanno quanto sia vitale la presenza industriale nel nostro paese di fabbriche di elettrodomestici (sino a che ci sono!) con migliaia di lavoratori pienamente occupati, presenza che viene avvilita e demolita in un sol colpo. Ma soprattutto, con politiche commerciali come questa che, ripeto, non è l’unica. Non capisco
E’ ora e tempo di dire basta a politiche commerciali che possono costribuire a distruggere posti di lavoro, valori e risorse fondamentali per il nostro Paese.
Mi pongo, altresì, alcune domande:
- questo tipo di promozione non potrebbe essere scrutinata dall’AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato? E’ corretta nella forma e nella sostanza?
- il sistema rappresentativo e cioè le associazioni di settore perché tacciono?