“Penso che la Terza Guerra Mondiale sia quella del cyber spazio e che sia già cominciata. Per ora assomiglia molto al Primo Conflitto, di posizione, attraverso azioni di warfare tra attori nazionali. Il futuro, però, è incerto. C’è il rischio che il conflitto evolva e diventi incontrollabile, anche per colpa della criminalità informatica, sempre più legata al terrorismo o alle azioni nazionali”. Questa affermazione, molto forte e allarmante, l’ha scritta proprio di recente sul suo blog (www.difesaesicurezza.com) Francesco Bussoletti, giornalista, inviato di guerra embedded sin dal 2003 quando partecipò alla missione Antica Babilonia con l’Esercito Italiano in Iraq. Quindi ha coperto sul campo anche i conflitti in Afghanistan (Enduring Freedom e Isaf) e Libano (Unifil), nonché quelli in Corno d’Africa (Eritrea, Etiopia e Somalia) e le principali attività della Nato al fianco delle forze armate di diversi paesi. Il suo blog racconta giorno per giorno con precisione e profonda conoscenza di luoghi ed eventi, la lotta contro l’Isis, le singole micro e mega battaglie anche quelle condotte sul web oscuro, i misfatti, le tragedie, e tutto ciò che Isis, sostenuto e foraggiato da potentissimi amici non solo del Medio Oriente, ha provocato. Ma a noi interessa ancor di più un altro tipo di informazione che Bussoletti fornisce, sempre con il consueto approfondimento, quella sui cyber attacchi del terrorismo e della criminalità. “Da qualche tempo ho cominciato a seguire –dichiara infatti nella sua biografia- anche la cyber security, ritenendo che sia uno dei temi principali legati alla difesa e alla sicurezza nel presente e nel prossimo futuro”.
Oltre i 50 miliardi di dollari i danni del cyber attacco
Questo crescente pericolo per le nostre e le altrui libertà preoccupa sempre di più non solo noi giornalisti ma anche la gente comune e, finalmente, anche i politici. Con grande ritardo perché da anni esperti, esponenti della cultura e del giornalismo continuano a raccomandare più prudenza, più controlli, più attenzione navigando in Internet. E intorno a quel grande magma oscuro e non penetrabile (quello in chiaro con i motori di ricerca come Google è soltanto il 6%) che è costituito dal Deep e dal Dark web. Il tema delle manipolazioni cyber e tecnologiche –sottolinea Bussoletti- portate all’estremo, era stato affrontato al cinema da The Net già nel 1995. E quando chiediamo a Bussoletti cosa comporti in termini economici un cyber attacco di portata internazionale, la risposta fa rabbrividire. “Quanto un disastro naturale come un uragano di quelli che devastano in questi giorni di settembre interi stati americani e il centro America, e cioè oltre 50 miliardi di dollari”. Lo hanno affermato i Lloyd’s di Londra in uno studio recente riportato da Bussoletti. Ed è proprio sul suo blog che vengono riportati con certosina paziente ricerca i possibili rimedi, le prevenzioni disponibili e tutto ciò che può evitare o ridurre le conseguenze di un cyber attack. Sin dove e per quanto sarà possibile difendersi.