Altro che Roma, ecco perché la peggiore è la burocrazia locale

26/10/20 - 4 minuti di lettura

Ora ve lo possiamo dimostrare che è così anche perché la burocrazia più inquinata, più compenetrata e più gestita dalla ‘drangheta è al Nord. Molto di più che al Sud e a Roma. Ben l’80 per cento dei 55 miliardi di euro di fatturato della ‘drangheta (la mafia più potente al mondo) è infatti realizzato nelle regioni del Nord Italia. I soliti cretinetti del separatismo, del federalismo e del sovranismo locale continuano a raccontare una grande bugia: che a bloccare il Paese e le sue attività produttive sarebbe la Pubblica Amministrazione centrale, quella dei Ministeri. Balle. Ma c’è di più e di peggio. I soliti cretinetti di cui sopra continuano altresì ad affermare che la completa autonomia al 100 per cento di ciascuna regione rispetto al governo centrale eliminerebbe la quasi totalità degli ostacoli di ordine burocratico che rendono lente e difficili le attività di aziende e privati. Ancora balle. Inoltre, aggiungono -i soliti cretinetti- nelle regioni del Nord, la burocrazia locale -regionale, comunale, provinciale- funziona meglio di quella non solo dello Stato, ma anche e di parecchio , di quella delle altre regioni. E che, proprio in queste regioni del Nord i costi delle burocrazie locali sarebbero decisamente bassi. Seconda affermazione falsa, e, oltrettutto, consapevolmente tale.

La burocrazia delle regioni è molto costosa e spesso in mano alla malavita

Siamo in possesso di alcuni studi, circostanziati, riguardanti proprio questo argomento che attestano un’altra realtà e cioè, innanzitutto, il peso decisamente rilevante, degli ostacoli amministrativi, fiscali, funzionali esercitate dell’economia derivanti dai tre diversi livelli del governo locale, comunale, provinciale e regionale. E questo è il primo enorme problema. I tre diversi livelli sono infatti tra loro scollegati, spesso in aperto contrasto, raramente coordinati (anche se c’è qualche regione che invece fa eccezione). E che più la burocrazia è lenta e complicata più diventa il nido della peggior malavita. Da questi studi emerge che il maggior impatto delle burocrazie locali sul fatturato delle aziende riguarda queste aree del governo locale: l’ambiente, l’edilizia/urbanistica, il fisco, il lavoro/sicurezza/salute. Per poter operare le piccole aziende si caricano ogni anno di un peso notevole dovendo destinare 560 ore/uomo tra consulenti, materiale, tempo…. Tutto per adempiere agli oneri burocratici dei diversi livelli. Insistiamo: i livelli sono regionali, comunali e provinciali. Occorrono per esempio, nelle regioni del cosiddetto “virtuoso” Nord, minimo due anni per l’approvazione di un piano urbanistico, mentre le autorizzazioni ambientali richiedono uno “spreco”di un minimo di 18 mesi.

Quanto pesano le burocrazie locali sul fatturato?

Come classifica degli oneri burocratici più pesanti al primo posto ci sono quelli relativi agli adempimenti dell’edilizia, poi al secondo quelli dell’ambiente e al terzo quelli riguardanti la sicurezza del posto di lavoro. Nelle regioni dl Nord la media dell’incidenza di questi oneri sul fatturato per le piccole aziende è decisamente elevata, il 2,7 per cento mentre scende per le le aziende di medie dimensioni, più strutturate, al 1,2 per cento. Ed è comunque pesante. Quanto alla richiesta di alcuni cosiddetti “governatori” del Nord (Est e Ovest) di ottenere una maggior autonomia è accertato matematicamente che ne deriverebbe un incremento esponenziale di ulteriori oneri, balzelli, corruzione e malavita organizzata assolutamente insopportabile. La prova provata? I numeri che vi abbiamo anticipato in apertura e cioè: ben l’80 per cento dei 55 miliardi di euro di fatturato delle cosche-logge (la ‘drangheta è la massoneria sono strettamente legate al Sud e al Nord) viene procurato e incassato proprio al Nord.

La ‘drangheta manovra le burocrazie locali

Dove ci sono grandi risorse finanziarie lì si trovano, insieme, cosche calabresi e massoneria. E il network e la piattaforma sui quali operano con estrema prudenza ma con enormi profitti sono proprio costituite dai burocrati regionali, provinciali, comunali. Centinaia di indagini, di processi, di prove documentali inoppugnabili lo documentano. La fitta rete di complicità vede infattI, nelle centinaia e centinaia di processi, palesi, vistose, dimostrate “collaborazioni” tra amministratori e funzionari locali e malavita calabrese e massoneria. Un enorme numero di sindaci, giunte, assessori, segretari comunali, tecnici comunali, provinciali e regionali sono nominati, eletti e gestiti dalle ‘drine. Che -come documentano milioni di pagine di indagini sul Nord-richiedono per sè l’eliminazione di qualsiasi controllo amministrativo-burocratico. E impongono alle burocrazie locali di bloccare gli eventuali operatori onesti con inspiegabili ritardi, incredibili rallentamenti delle pratiche tanto che spesso le aziende in gara lasciano per impossibilità operativa. Così al Nord le burocrazie rallentano l’attività delle aziende e favoriscono sempre di più la malavita organizzata delle ‘drine. ALTRO CHE LA BUROCRAZIA DI ROMA, CI SONO REGIONI DOVE IL TERRITORIO è “AMMINISTRATO” DALLE ‘DRINE”.

caro Alberto, il termine “insulti” non era riferito a te!!! Ho sbagliato a esprimermi! Scusami!!!!!

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