La guerra tra Nato e Russia in Ukraina ha un’origine e un “perché” in questo semplice dato di fatto: il Paese costituisce lo 0,4% della superficie terrestre, ma le sue riserve minerarie rappresentano il 5% delle riserve mondiali. E questo rende da sempre l’Ukraina un fornitore chiave di materie prime dei paesi vicini, cioè dell’Europa centrale e meridionale. E anche per l’Africa. Una situazione insopportabile per il Nord-America (il Canada è un accanito fornitore di armi e uomini all’Ukraina), per le potenti multinazionali americane, per l’Inghilterra, per i paesi baltici e il Nord Europa.. Attenzione: per la produzione di semiconduttori, l’industria americana dipende per il 90 % anche dal neon di qualità ultrapura prodotto a Odessa utilizzando il gas delle acciaierie. In definitiva, si spiega anche l’aggressiva espansione della Russia, che mirava a riappropriarsi, oltre che della Crimea, anche di quella parte dell’Ukraina, il Donbass che concentra la quota più estesa delle ricchezze minerarie. Le conquiste del 2014 hanno permesso alla Russia di controllare la metà del petrolio convenzionale dell’Ucraina, il 72 % del suo gas naturale, e la maggior parte della sua produzione e delle sue riserve di carbone. Quasi tutto nel Donbass.
Queste ricchezze un’arma per Zelensky-E chi continua a credere che Zelensky verrà prima o poi abbandonato non ha fatto i calcoli con questi asset che fanno gola a tutti. E che in stragrande maggioranza lui e il suo entourage hanno svenduto ai due maggiori e più ricchi fondi di investimento, ai giganti del petrolio e del gas, alle multinazionali chimiche e ai potentati internazionali dell’energia, delle tecnologie digitali….Con una considerevole “cresta” sui contratti, in omaggio alla ben nota e assai potente classe dei politici ucraini più corrotti. In cambio di questa svendita (perché non ne scrivono i giornaloni?), da poco, il presidente ucraino ha accettato di parlare di pace e di sedersi ad un tavolo di trattative con la Russia.
Quali ricchezze?-La guerra ha interrotto in parte lo sfruttamento del sottosuolo e la produzione di cereali (che sfamavano molte popolazioni africane) ma la disponibilità e lo sfruttamento sono intatti. Il valore di questi giacimenti è stimato dai servizi geologici ucraini intorno ai 7.500 miliardi di dollari. Il paese ha le più grandi riserve di carbone e di gas d’Europa, dopo quelle della Russia, e il Donbass ne è particolarmente ricco..Nel 2019 era il settimo produttore mondiale di minerali di ferro, il quinto per il mercurio, l’ottavo per il manganese, il sesto per il titanio e la grafite e l’ottavo per l’uranio… Grafite e manganese sono necessari per la produzione di batterie elettriche, il titanio è metallo strategico per la produzione aeronautica. Il Paese contiene importanti giacimenti di litio, rame, cobalto e terre rare, utilizzati nel settore energetico oltre che nell’elettronica e nella difesa. L’Ukraina enormi riserve di idrocarburi, di Shale Oil o Shale Gas, che però è recuperabile solo con la fratturazione idraulica, una pratica enormemente inquinante che la popolazione ha in parte bloccato. Queste aree sono la 3a in Europa e la 13a al mondo per potenziale produttivo sia di gas che di petrolio.
Anche la Wagner ci trafficava--La dipendenza degli acquirenti occidentali da queste materie prime –di cui la Russia controlla una parte molto grande con l’annessione del Donbass- è tale che il London Metal Exchange ha deciso di non vietare la vendita dei metalli russi (e russo-ucraini). L’Unione Europea aveva concluso nel luglio 2021 un partenariato con l’Ucraina per i metalli strategici e le batterie, una cooperazione avviata e progressivamente rafforzata a partire dal 2014 dopo il governo filo-occidentale di Poroshenko. Ma che in mille modi l’America e i paesi fuori dalla UE hanno avversato e boicottato. Tre quarti dello zirconio ucraino è utilizzato per l’energia nucleare, lo scandio, un sottoprodotto della metallurgia del titanio, è impiegato nelle celle a combustibile e nelle leghe ultraleggere in aeronautica. Il Paese abbonda anche del molibdeno, utilizzato in superleghe, schermi e chip elettronici. Tutti insomma si sono tuffati nella grande abbuffata ucraina….La presenza attivissima del gruppo Wagner era legata a questa ricchezza del sottosuolo poiché il defunto proprietario gestiva anche società di estrazione come Lobaye Invest, oggi presenti in paesi africani riccamente dotati con risorse minerarie come Mozambico, Madagascar, Repubblica Centrafricana e Mali .
Record anche in agricoltura-L’Ucraina è celebre per la eccezionale fertilità della sua Terra Nera, la Chernozim (in russo: chornii = nero, zimla = terra), che contiene naturalmente tutti gli ingredienti chiave della fertilità: potassio, fosforo, calcio. E che si traduce in rese di cereali molto elevate, considerando che occorre una scarsa quantità di fertilizzanti.
La posizione dell’Ucraina a livello mondiale delle esportazioni agricole e derivati è questa:
1° esportatore di olio di girasole,
2° esportatore di colza,
3° esportatore di noci e miele,
4° maggiore esportatore di mais, orzo e sorgo,
5° esportatore di grano
(fonte: Ministero delle Finanze francese, per il 2020).
Per la ricostruzione del Paese saranno necessari ingentissime risorse. In prima fila cerca di esserci la Ue. Jürgen Rigterink, vicepresidente della Banca europea per lo sviluppo, ha affermato che si tratta del principale investitore, per un importo di 19 miliardi di euro, fondi grazie ai quali “l’Ucraina potrebbe diventare una superpotenza delle risorse » . Intorno a tutte queste gigantesche risorse si affollano i maggiori istituti finanziari mondiali. Gran parte delle ricchezze è stato privatizzato, malamente, tra corruzioni e misteri. Ma quale spazio di manovra rimarrà ai leader del paese quando sarà necessario –si sono chiesti molti investitori- ripagare le decine di miliardi di euro di prestiti contratti dalla BERS , dalla Banca Mondiale, dagli Stati Uniti e dai paesi a caccia delle sue risorse?