Il botto del gasdotto Nord Stream? Su ordine di Biden, l’esplosivo l’hanno messo sommozzatori Usa, inglesi, norvegesi, ucraini e polacchi

24/09/24 - 3 minuti di lettura

 

1° puntata

Da decenni lo sappiamo, la dottrina Kissinger ha guidato tutte le scelte di politica estera americane. Henry Kissinger è stato il losco consigliere che convinse i presidenti Usa a fare demenziali guerre, che detestava la UE e l’euro e che, ghignando, sibilava “Cosa è l’Unione europea? L’Europa non esiste, ha un telefono? Una sede?”, la carogna che dichiarava che tutti dovevano inchinarsi al dominio americano, il principio fondante della politica Usa che  Biden ha fedelmente attuato con l’ennesima segreta sporca operazione:  l’esplosione che ha praticamente bloccato il gasdotto Nord Stream 2. Abbiamo ricostruito l’intera vicenda insieme a Tiziano Cazzola, ingegnere, che ha a lungo lavorato nel settore petrolchimico partecipando proprio a diverse fasi della progettazione e realizzazione del Nord Stream2.

Ecco le prove-Da tempo lo andavano scrivendo solo alcuni giornali, e ora, grazie anche a relazioni tecniche di comprovata imparzialità, lo denunciano autorevoli media di tutti i continenti. Sono stati il governo americano e la Nato –che dagli  Stati Uniti prende ordini-a ordinare e gestire in ogni dettaglio tutta l’operazione che ha distrutto con una enorme quantità di esplosivi innescati a distanza la parte offshore sottomarina dei due Nord Stream (sono in effetti due). E a compiere quella che viene considerata probabilmente una delle più gravi catastrofi ambientali della storia per il rilascio di 330mila tonnellate di metano.  Nel gennaio 2022 –come scrive Alexander Zevin, uno dei più informati e coraggiosi giornalisti investigativi al mondo- il sottosegretario di Stato Usa Victoria Nuland aveva dichiarato ai giornalisti: “Il Nord Stream 2 non andrà avanti se la Russia invaderà l’Ucraina!”. E poi Biden, il 7 febbraio 2022 incontrando il tedesco Olaf Scholz nella conferenza stampa ufficiale, è stato ancora più esplicito: “Se la Russia invade….non ci sarà più il Nord Stream 2”. Detto e fatto.

A chi è convenuto?-Chi lo ha eseguito ha poi avuto i programmati, giganteschi vantaggi: la più danneggiata è stata ed è l’Europa che, senza  il gas a buon prezzo del gasdotto russo-tedesco, ha dovuto infatti comprare a prezzi molto più alti e sempre in rialzo il gas americano e quello delle piattaforme norvegesi (e olandesi) del Nord Europa, ancora più caro. Proprio quei paesi del Nord Europa che si sono sempre opposti a porre un tetto al prezzo del gas!  L’Europa, che stava diventando sempre di più autonoma dagli Usa, doveva tornare a essere dipendente soprattutto per l’energia. Ma sono proprio i disastrosi aumenti delle bollette e la conseguente inflazione che hanno fatto esplodere i successi elettorali in tutta Europa dell’estrema destra fascio-nazi/sovranista-leghista.

Nord stream, un gioiello italiano-“Il Nord Stream è un gasdotto che –racconta in esclusiva a questo blog Tiziano Cazzola– attraverso il Mar Baltico, trasporta 55 miliardi di m³/anno gas proveniente dalla Russia  (Vyborg) in Europa occidentale, passando per la Germania (Greifswald). Il progetto parte nel 1997 da NORTH TRANSGAS OY, J.V. tra GAZPROM e NESTE OY,  che vuole realizzare la costruzione e gestire l’esercizio di un gasdotto dalla Russia alla Germania del Nord attraverso il mar Baltico, con l’accordo di non attraversare nessun Stato Baltico( Polonia, Bielorussia, Ucraina…..) e di conseguenza questi paesi perdono sia eventuali diritti di transito che quello di sospendere le forniture di gas all’Europa occidentale per far pressione sui negoziati con la Russia.  Nell’Ottobre 2006 la Società   NORTH TRANSGAS OY viene ridenominata NORD STREAM AG e nel 2008 sarà appaltata la progettazione ingegneristica del progetto a SNAMPROGETTI ed a SAIPEM la costruzione del gasdotto in collaborazione con il sub appaltatore ALLSEAS.Tutti i macchinari e gli impianti impiegati nel progetto NORD STREAM, in particolare le valvole(70 ton.), gli attuatori e le centraline elettroidrauliche di fornitura Petrolvalves, sono una testimonianza dell’eccellenza qualitativa e tecnologica nel settore”.

(A breve la seconda puntata, ugualmente piccante….)

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