L’emergenza abitativa riguarda non solo i paesi in via di sviluppo ma anche la ricchissima – e poverissima- America doveci si confronta con un deficit di ben 5 milioni di abitazioni. Così la texana Icon, specialista in stampa 3D su grande scala, ha studiato e sviluppato, in collaborazione con il gigante edilizio Lennar, un mega progetto per costruire in tempi molto rapidi una grandiosa comunità di un centinaio abitazioni in 3D, a partire e entro il 2022. Jason Ballard, co-fondatore e Ceo di Icon, ha dichiarato che sarà una realizzazione che terrà conto della bellezza, della qualità e delle grande necessità di dare risposte ad una eccezionale emergenza sociale. Rispetto alle tecnologie europee, questa di Vulcan, così si chiama la gigantesca stampante in 3D, ha una capacità enorme poiché è in grado di costruire in tempi brevi delle abitazioni e delle strutture sino a oltre 900 mq e in conformità con le normative del CIB, il codice internazionale dell’edilizia. La stampante ha una larghezza di ben 14 metri ed è alta 5. Quale è la differenza, oltre le mega dimensioni dell’intero programma, rispetto ad altre iniziative in atto in Europa? Che quelle europee sono progetti che hanno dato origine a singoli prototipi, spesso rimasti tali, mentre questa della texana costruirà diverse abitazioni “reali”, con un pattern urbanistico altrettanto “reale”, secondo un progetto frutto di un partenariato con il gruppo di architetti danesi, BIG, Bjarke Ingels Group, con il quale Icon ha da poco costruito un edificio stampato in 3D per la Nasa, di circa 160 mq. L’edificio, chiamato Mars Dune Alpha, realizzato presso il Centro Spaziale Lyndon B.Johnson, diventerà un habitat concepito per essere portato sul pianeta Marte. La Nasa ha scelto il gruppo e soprattutto Icon perchè questa ha da tempo esperienze in numerose realizzazioni di edilizia in 3D. Quello che distinguerà la costruzione -oltre alla grande scala- è che il terzo partner è una delle principali società americane di edilizia, che da qualche mese a investito oltre 207 milioni di dollari del capitale della Icon così da lavorare in strettisima collaborazione. Ma da quale materiale partirà a breve la stampa del nuovo quartiere? Dalla terra, un materiale che Bennar conosce molto bene