Flop degli assistenti personali, i big si alleano

04/09/17 - 2 minuti di lettura

 

 

Era inevitabile. Era inevitabile che  i giganti del Web come Amazon e Microsoft, dopo aver speso miliardi di dollari in ricerche, prototipi, produzione, revisione e aggiornamenti, abbiano deciso di unire risorse e idee per porre rimedio al successo non entusiasmante degli assistenti virtuali personali e cioè quelle Intelligenze Artificiali che l’utente pilota a voce in modo che eseguano gli ordini e che li inviino agli apparecchi smart della casa. Oppure che, tramite Internet,  usino i servizi on-line come l’e-commerce. Così Alexa-Echo di Amazon e Cortana di Microsoft diventano tra loro comunicanti; in coppia possono aumentare notevolmente le funzionalità di cui dispongono. Chi possiede Alexa-Echo può utilizzare anche Cortana e viceversa. Per esempio Cortana , tramite Alexa-Echo, può controllare gli IoT di casa e Alexa-Echo, tramite Cortana, potrà richiedere di fissare un appuntamento di lavoro o di controllare chi sta suonando al videocitofono e mettere la persona in contatto video con il padrone di casa anche se è lontano. Questo scambio di intelligenza verrà realizzato entro il 2017 e i dirigenti dei due big hanno inviato un chiarissimo messaggio ad Apple e a Google affinché entrino anche loro su questa piattaforma comune e open, solo modo per dare un grande impulso alle vendite. Va notato che Google ha da poco firmato un accordo con il n.1 mondiale del retail, Walmart. Questo aprirà prospettive molto interessanti purché l’alleanza di questi giganti consenta di fare spesa on line e governare la casa semplicemente parlando senza usare complicati telecomandi, senza smanettare e in modo rapido. Qualcuno ha scritto –stupidamente- che Alexa-Echo e altri assistenti personali  sono presenti in milioni di case. Non sembra proprio che sia vero se da un lato Amazon e Microsoft si sono alleati e Google ha dovuto fare un accordo con Walmart perché Home, il suo assistant venga acquistato. Quelle cifre  eccessivamente entusiasmanti che le solite società di ricerche di mercato americane hanno sfornato, cannando come spesso avviene le previsioni, sono ben lontane dalla realtà. Basta entrare in un negozio di elettronica di consumo o parlare con i produttori di elettrodomestici e elettronica di consumo per rendersene conto.

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