Le più belle cucine del mondo, quelle italiane

02/01/18 - 9 minuti di lettura

 

 

Export al 70-90% per le grandi cucine di lusso, quelle scintillanti di rame, ottone, acciaio, di design elegante -fabbricate nei distretti della cottura dell’Emilia Romagna, del Veneto e della Toscana- ai primi posti nelle vendite del segmenti Premium negli Stati Uniti, in Cina, in Europa. Il 22-25% del mercato mondiale dei casalinghi, degli utensili da cucina e da tavola è costituito da prodotti italiani. Nel 3° trimestre del 2017 gli Stati Uniti hanno comprato elettrodomestici italiani con un aumento in valore del 13,4%. Le nostre pentole e i nostri tegami semiprofessionali hanno incrementato le vendite sui mercati americani nello stesso periodo del 46% anche perché a differenza dei prodotti di paesi competitor, garantiscono una cottura “sana”. Le attrezzature professionali italiane per ristoranti -le prime al mondo– hanno registrato nel 2016 quasi il 10% d’aumento dell’export. E l’export rappresenta tre quarti della produzione. In Asia l’aumento è stato del 22%.

Made in Italy della tavola, un successo mondiale

Riassumendo: le tante categorie della tavola e della cucina italiane e cioè stoviglie, bicchieri, chicchere, posate, pentole, cristalli, attrezzature domestiche e professionali per conservare e cucinare, vantano tutte picchi di export superiori al 66%. Nel lusso la quota è vicino al 70% anche se è difficile riuscire ad avere cifre coerenti poiché le aziende fanno capo a differenti associazioni confindustriali. Ma quel che è certo è che sono numeri in crescita grazie anche all’EXPO2015. E poi al fatto che le migliaia di chef e di trasmissioni televisive sul food in tutto il mondo non fanno altro che celebrare le nostre cucine regionali. E per i mobili da cucina che di recente hanno registrato, come ci ha anticipato Alberto Scavolini, consigliere incaricato del Gruppo Cucine di Assarredo, un aumento dell’export in Cina del 50%, sarà Eurocucina a confermare il grande favore dei mercati, grazie ad un’immagine di eccellente manifattura, tecnologie avanzate e simbolo del nostro stile di vita.

Sarà un’Eurocucina eccezionale

Sarà un’ EuroCucina di grande appeal mondiale quella che si svolgerà a Milano dal 17 al 22 aprile insieme al Salone del Mobile, con l’area spettacolare dedicata alla cottura e alla conservazione FTK, Technology for The Kitchen. E sarà ancora una volta un record per quanto riguarda i visitatori e i giornalisti esteri. “Lo prova il fatto che EuroCucina FTK-commenta Alberto Scavolini , consigliere incaricato del Gruppo Cucine di Assarredo-è oggi divenuta non solo la manifestazione fieristica per eccellenza a livello mondiale del nostro settore ma soprattutto il riferimento imprescindibile per tutti “. A questa autorevolezza corrispondono, peraltro, anche i dati economici; perché i nostri oggetti e i nostri apparecchi sono considerati anche nei paesi più lontani il massimo simbolo di qualità, di un contenuto inimitabile di “bellezza” e di uno stile di vita ammirato. E di un alto tasso di ecosostenibilità.

Il bello e il design? Non bastano più

Non solo design e lusso (di qualità), occorre fornire manufatti ad alto contenuto tecnologico ed ecosostenibile. Perché, va sottolineato, vendere una cucina è molto complesso, si tratta di un sistema che deve funzionare bene anche nei minimi dettagli, con servizi ineccepibili,“E’ così e lo vediamo dai dati sulle vendite interne e all’estero. Da alcuni anni il settore registra andamenti positivi -conferma Scavolini- nel 2015 il fatturato alla produzione è aumentato sul 2014 del 3,5% e nel 2016 ha messo a segno una ulteriore crescita del 3,8%. Ancora più positive le vendite all’estero con un + 9,8% nel 2015 sul 2014 e un +4,8% del 2016 sul 2015. Non abbiamo i dati definitivi del 2017 ma nei primi mesi la crescita dell’export ha registrato un +1,2%. E con uno straordinario incremento del 50% in Cina”. Un trend così favorevole al made in Italy da una parte e dall’altra alla gastronomia di qualità, alla ricerca di tecniche di cottura e di elaborazione degli alimenti hi tech ma ecosostenibili, si è ripetuto in tutta Europa; con una generale richiesta di attrezzature sofisticate che trattino bene il cibo, secondo i nuovi dettami degli chef: meno sprechi, meno consumi, ingredienti di elevata qualità, cotture e conservazioni professionali.

Il lusso italiano? Tanta tecnologia

Il primo esportatore di mobili per cucina a livello mondiale è la Germania ed è con la Germania che siamo da sempre in competizione. Come si colloca il made in Italy di fronte al competitor tedesco? “Alla pari e anzi più avanti, lo abbiamo constatato anche di recente al Salone del Mobile di Shanghai-dichiara Scavolini- e lo constatiamo sui mercati internazionali. Abbiamo costruito diversi primati a partire dal fatto che le nostre aziende sono oggi le più proattive, le più innovative. E la nostra forza è del resto la capacità di fornire ogni volta soluzioni personalizzate, su misura e di farle molto bene. La ecosostenibilità dell’intera filiera parte innanzitutto dal fatto che tutta la struttura dei mobili è costituita da pannelli di legno recuperato e riciclato e in questo siamo i primi in Europa. Secondo dati del Centro Studi FederlegnoArredo e di Assopannelli l’87% dei pannelli truciolari è destinato al settore del mobile. Da anni facciamo ampio ricorso all’alluminio, un materiale interamente riciclabile. Abbiamo valorizzato i materiali naturali come le pietre tradizionali, recuperiamo addirittura le traversine di legno di quercia dismesse dalle ferrovie e sappiamo trattarle in modo da farle diventare mobili, ripiani, banconi di grande bellezza”.

I trend di Eurocucina

Che cosa si vedrà a Eurocucina FTK? “Le novità le vedremo solo quando si apriranno le porte della fiera. Ma posso confermare che nelle nostre collezioni di mobili di fascia alta sono sempre più presenti gli elettrodomestici più avanzati, i forni digitali e connessi multifunzione con il vapore e i piani a induzione anche se persiste tra i clienti il timore che l’assorbimento elettrico possa superare la potenza del contatore”. Grazie a meccanismi tecnologici di grande precisione, accuratamente resi invisibili (anche questo un primato italiano), le composizioni dei mobili possono variare secondo le esigenze e le funzioni, sono sempre più applicati automatismi telecomandati, aperture soft a sfioro, sino alla possibilità di avere per loft e grandi living eleganti le cucine-armadio con meccanismi di apertura e chiusura brevettate, molto facili da movimentare. “E con soluzioni per il grande sogno degli italiani, l’isola hi tech-sottolinea Scavolini- tali da non avere costi esagerati, una volta risolti i vincoli progettuali dei cablaggi. Una tecnologia che i brand del settore hanno adottato con entusiasmo.

La cottura hi-tech piace agli italiani

La straordinaria crescita dell’export del food, delle attrezzature, delle tecnologie per la cucina made in Italy si basa su una “reputation” ormai mondiale deila manifattura, dello stile di vita e dell’alimentazione italiani. Basta uscire dal ristretto confine nazionale per rendersene conto. Ma le vendite di elettrodomestici e attrezzature per la cucina e per la tavola di fascia alta esprimono anche sul mercato italiano incrementi a due cifre con un successo in particolare per i forni multifunzione con vapore, semiprofessionali, alcuni con cottura sous vide, per i piani a induzione, per i robot e i food processor potenti e superdotati. Grazie ovviamente anche al successo dele trasmissioni tv sulle gare di cucina. Nel primo trimestre del 2017 la crescita delle vendite in valore del segmento Premium dei forni più costosi e performanti ha registrato un +52%, dopo che lo stesso periodo del 2016 sul 2015 aveva messo a segno un clamoroso +73,7%. Per quanto riguarda i piani a induzione, in molti casi nella versione flessibile (l’erogazione del calore si adata alla posizione e alla grandezza della pentola) la crescita è stata del 20,2% dopo un +23,1 dello stesso periodo del 2016 sul 2015. Per i grandi robot per la preparazione dei cibi, costosi e superdotati, l’aumento in valore ha avuto indici notevoli, a partire dal 2014 con un +39,4%, quindi con un 11,8% l’anno dopo e quindi con un +2,2% nel 2017 (dati riferiti al periodo aprile-maggio).

Think Next by Franke

A sancire questa centralità socio-culturale ed economica del food coniugato in tutte le salse, in ottobre il gigante Franke, produttore di taglia mondiale di apparecchi per la cottura domestica e professionale, ha riunito nella sua sede di Aarburg in Svizzera 400 tra giornalisti e partner da tutto il mondo, designer come Philippe Starck e Matteo Thun, chef come Bruno Barbieri e un nugolo di celebrità dei fornelli e della cultura, per Think Next by Franke, un esclusivo mix di convegni sugli incroci tra cultura, tecnologie (l’Intelligenza Artificiale entra in cucina”) e design. Non casualmente a volere fortemente un evento così impegnativo è stato Alexander Zschokke, Ceo di Franke, colto manager proveniente dal mondo del lusso europeo e italiano in particolare.

Il ricco cinese è giovane e ossessionato dalla qualità

Linda Ebose, operatore italiano in Cina, con una società di importazione di prodotti italiani a Changsha, capitale dello Hunan, conferma questo trend. “I cinesi ricchi sono in costante aumento, sono mediamente più giovani dei ricchi dei paesi occidentali e di conseguenza più aperti alle innovazioni di qualità e considerano un traguardo di prestigio l’arredamento italiano; scelgono in base ad un fattore sempre più decisivo, la provenienza. Sui prodotti deve essere chiara e individuabile l’origine italiana, il territorio di origine, il brand. E sono molto esigenti perché prima di fare acquisti si informano con estrema attenzione su Internet ed è difficile poterli ingannare. Sono ben consapevoli che il loro paese è responsabile del 70% del totale mondiale dei prodotti contraffatti e di conseguenza sono particolarmente vigili . E’ per questo che, più di qualsiasi altro consumatore del lusso occidentale, quello cinese è quasi ossessionato dalla qualità autentica ed è per questo che l’Italia e i suoi prodotti sono sempre più popolari”

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