Dopo decenni di esperienza come esperta in tecnologia ed ecologia domestica, ho imparato che molto spesso i consigli di noi giornalisti su come risparmiare e rispettare la natura, sono teorici, molto simili, e soprattutto non utili perché richiedono quasi sempre troppi sacrifici. Ai quali non siamo più abituati. Eppure i cittadini si stanno rendendo conto che bisogna essere più saggi, non gettare, non inquinare, non distruggere. Ma per farlo occorre una nuova informazione, davvero utile, davvero praticabile. Un solo esempio. La buona pratica delle nostre nonne in cucina, con lunghissime preparazioni, complicate rielaborazioni degli avanzi, sacrifici, spese quotidiane in negozio, è in definitiva attuabile solo da pochissime famiglie, con spazi, nonne e zie e tanto tempo a disposizione, è scarsamente copiabile. Da ora in poi, grazie ai decenni di reale esperienza in questo settore, scriverò su questo blog solo informazioni sul risparmio e sull’antispreco, realistiche e misurabili. E soprattutto praticabili da chi non ha budget stratosferici.
1-CON IL FRIGOCONGELATORE SINO A -50% DI SPRECHI
Innanzitutto basta usare bene il caro vecchio frigo per avere subito un taglio della spesa perchè è provato che oltre il 30% dei cibi freschi lasciati fuori dal frigo viene gettato perché va a male. E una metà circa degli alimenti cotti –che erroneamente rimane a temperatura ambiente- subisce la stessa sorte. Il frigocongelatore è invece lo “strumento” più importante e decisivo per non gettar via cibo: la quasi totalità delle provviste -fresche, secche, conservate-deve stare in frigo o nel congelatore. Anche ciò che in scatole, ciò che è “secco” e sigillato. In questo modo frutta e verdura rimangono appetibili e gli alimenti cotti rimangono saporiti.
2-PERCHE’ TUTTO IN FRIGO?-Due motivazioni: la prima è che la cucina con i suoi mobili e i suoi cassetti è l’ambiente più inquinato, sporco e pieno zeppo di microbi, allergeni, spore e bestioline varie della casa. Che pasteggiano, brindano e si ingrassano nelle scatole, nei barattoli, nei sacchetti aperti e anche chiusi. Se poi c’è caldo umido, come accade per 9 mesi dell’anno, i banchetti diventano orge enogastronomiche. I superchef raccomandano di non mettere in frigo banane, pomodori, agrumi, basilico, caffè, cicolle, aglio e patate? La seconda motivazione è legata a questo; un tempo era corretto farlo poiché questi alimenti, come tutti gli altri, provenivano da una catena alimentare corta, locale, e si mantemevano a lungo in ottime condizioni anche a temperatura ambiente. E invece gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole oggi provengono per il 90% da lunghe e artificiali conservazioni che li “ibernano” e non appena ne escono la maturazione riprende velocemente il suo percorso con notevoli alterazioni. Questi cibi possono stare fuori dal frigo solo d’inverno, ben coperti, in una posto freddo (mai sopra i 7 gradi) e sempre in ombra. (continua)