Come avevamo anticipato, i dazi di Trump sulle lavatrici provenienti dalla Corea non hanno ancora creato un incremento consistente dei prezzi sul mercato americano poiché gli aumenti, per esempio, dei prodotti LG sono ancora oggetto di trattative con Home Depot, Sears, Best Buy. Loews intorno ad un aumento tra il 5 e l’8 percento mentre Samsung ha dichiarato –pare-di non sapere ancora quanto dovrà trasferire dei dazi trumpiani sui prezzi al consumatore. Forse –riferiscono alcuni esperti- gli aumenti che Samsung praticherà dovrebbero consentire in teoria a Whirlpool e GE di rientrare in parte dai danni provocati dal dumping. LG comunque ha già dichiarato di spostare le strategie verso la fascia Premium, più costosa in modo da lasciare progressivamente le fasce media e bassa. L’aumento dei prezzi delle lavatrici Premium verrebbe comunque accettato dai consumatori che possono permettersi apparecchi costosi. La cosa si presenta complicata anche perché i dazi (20 per cento sino a 1,2 milioni di lavatrici importate e 50 per cento oltre) riguardano anche i componenti interni delle macchine. Quanto ai dazi del Trump su acciaio e alluminio –materie prime determinanti per stabilire costi e prezzi degli elettrodomestici-Electrolux rimanda il programma impegnativo di investimenti in America con ampliamenti di fabbriche e la realizzazione di nuove linee per un valore di 250 milioni di dollari. Il motivo è quasi ovvio: fabbricare cucine e frigo in America diventerà troppo oneroso. Ma ci saranno altri movimenti, pesanti, di produttori americani con licenziamenti e contrazioni di produzione perché toccare i prezzi dell’acciaio e dell’alluminio che vengono impiegati in tutti ma proprio tutti i comparti industriali significa portare i prezzi dei beni di consumo e di quelli strumentali a livelli insostenibili.