Una autentica bomba “batteriologica”, questa è oggi diventata la nostra cucina. E nel silenzio di tutti. La raccolta differenziata ha infatti trasformato la cucina –soprattutto per chi abita in condominio- in una maleodorante discarica con rifiuti di ogni tipo in contenitori pieni zeppi di batteri, microbi, salmonelle, virus, lieviti e muffe prodotti dalla putrefazione dei cibi e dal degrado di imballi sporchi. Il fatto è che i sacchetti non vengono mai portati ogni giorno nei bidoni del condominio. E i contenitori in cucina rimangono sporchi e infettati. Raramente vengono lavati, sterilizzati e asciugati (unici rimedi per mantenere un basso livello di microrganismi dannosi), ma quello che più preoccupa è che bidoni, sacchetti e rifiuti raramente trovano posto fuori dalla cucina. Sono ormai in gran parte sistemati sotto il lavello, all’interno dei mobili componibili dove, grazie al buio, all’umidità e al caldo i microrganismi vivono e si moltiplicano di ora in ora banchettando allegramente.
Severissimi con i ristoranti, menefreghisti con le cucine domestiche
L’elenco dei microrganismi non è una nostra fantasia, lo avevamo documentato nell’articolo pubblicato su Food24 del 27 settembre 2016 (http://www.ilsole24ore.com/art/food/2016-10-28/frigo-lavastoviglie-taglieri-paradiso dei batteri). E’ infatti il contenuto del rigidissimo protocollo HACCP imposto per l’igiene alimentare nelle cucine dei ristoranti. Ma non nelle nostre cucine dove ci si ammala parecchio tra intossicazioni, infiammazioni e allergie della pelle, disturbi digestivi, malesseri continui, che si accentuano d’estate. Circa il 33% delle malattie di origine alimentare, secondo un rapporto EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, è provocato direttamente dalle scarsissime condizioni igieniche della preparazione e della conservazione domestiche dei cibi. E da errori colossali commessi da chi, nell’imporre la raccolta differenziata peraltro necessaria, meritoria, vantaggiosa (per le aziende private), non ha mai dedicato tempo, consigli e strumenti ai consumatori sulla necessità di tenere fuori dalla cucina almeno la fonte più pericolosa dei problemi, l’umido. Grazie anche agli errori di chi, progettisti e costruttori di mobili, inserisce nelle cucine i contenitori a incasso per la raccolta differenziata, spesso di grandi capacità, che favoriscono prolungati accumuli e che, salvano l’estetica ma non certamente la salubrità. Perché vengono puliti molto molto di rado essendo scomodi da manovrare.
“Cagnotti”, vermi e larve: i rimedi
Non li vediamo perché invisibili, ma ci sono. I bidoni allevano, secondo esperti da noi consultati, colonie fisse di vermi-spazzatura o “cagnotti”, che si nutrono dei rifiuti e si moltiplicano con il calore e l’umidità in particolare d’estate. Il guaio è che tutto -microganismi pestiferi, cagnotti, bestioline varie- è assolutamente invisibile. Ma molto molto mobile poiché grazie alle mani e agli utensili, alle pentole, agli strofinacci e alle spugnette questi microrganismi si trasferiscono nei cibi. Come abbiamo sottolineato, questo mix tossico provoca un aumento di allergie che spesso vengono trascurate. Ma che possono diventare croniche, soprattutto se esaltate dal caldo e dall’inquinamento. Inoltre, la scienza non conosce ancora bene i danni alle vie respiratorie che possono provenire dagli odori cattivi (sono sostanze chimiche vere e proprie) ma è assodato che sempre più persone accusano allergie, intolleranze, difficoltà respiratorie in presenza di muffe e odori forti e sgradevoli provenienti da rifiuti marci.
Che fare?
1-Tenere all’esterno, sul balcone, sul davanzale (ben ancorato) il sacchetto dell’umido e possibilmente anche gli altri contenitori. Se avete poco tempo e poca voglia di seguire le nostre indicazioni sulla pulizia, un rimedio c’è: comprate (costano pochissimo) dei portasacchi per i sacchi differenziati: sono strutture semplicissime che non richiedono nessuna manutenzione; il sacco si appende e poi si toglie. In pochi secondi e con una pulizia assoluta e niente odori.
2-Tenere tutto pulito e disinfestato. Occorre svuotare di frequente ogni contenitore, lavare con acqua e candeggina tutto, quindi cospargere il fondo di sale (tanto). Chiudendo bene il bidone: candeggina e sale sono in grado di eliminare sia pure per poco qualsiasi animaletto. Ottimi la lacca per capelli, l’antizecche dei cani e persino la lavanda, insopportabile per i vermi.
3-Ogni rifiuto alimentare dovrà sempre essere avvolto in carta assorbente o di giornale.
4-Quando c’è lo spazio, tutti i contenitori per i diversi sacchetti dovranno essere posti al di fuori della cucina. In vendita si trovano contenitori per la raccolta differenziata dove sistemare i sacchetti per i differenti rifiuti. Nel 90% dei casi sono difficili e brigosi da pulire. Meglio secchiette e bidoncini separati…
5-Guadagnare con i rifiuti? Si, si cominciano a vedere gli Eco-Point di Garby (per informazioni dove e come www.garby.it), si tratta di raccoglitori di alluminio e di tutti i tipi di plastiche compresi i tappi, che compattano questi rifiuti riducendone l’ingombro dell’80%. In cambio si ricevono dei coupon per fare la spesa scontata presso gli esercizi commerciali convenzionati.
6-Compostaggio, conviene-Avete piante, orto, giardino o anche solo qualche vaso? I rifiuti alimentari –con qualche piccola eccezione- sono tutti utilizzabili per fare il concime migliore che ci sia, ovvero il compost che renderà il vostro verde molto resistente a insetti, infestanti, parassiti e persino ai bruschi cambiamenti climatici. Ma per evitare delusioni e puzze è bene acquistare contenitori previsti per questo scopo. Nature Mill è il primo composter domestico che in due settimane e in modo pulito “digerisce”, lavorandoli omogeneamente, i rifiuti e produce dell’ottimo Humus. Così ne guadagneranno in igiene e salubrità la cucina e chi la abita.
7-Tritiamo i rifiuti? Si, se è possibile installare il potente tritarifiuti elettrico da lavello e se abitate in un appartamento che non consente di trattare i rifiuti organici trasformandoli in compost. Vi accorgerete quanti e quali vantaggi derivano da questo elettrodomestico: più spazio sotto il lavello, meno odori, più igiene e meno lavoro.