Data Center AI causano blackout disastrosi, incendi, carenze idriche e disoccupazione. Congratulazioni….

19/11/25 - 3 minuti di lettura
Avevamo già denunciato i gravi rischi provocati dai consumi spaventosamente crescenti dei Data Center dell’Intelligenza Artificiale: troppo grandi, troppo energivori ma, soprattutto PRODUTTORI DI GIGANTESCHE QUANTITA’ DI CALORE, DI BLACKOUT, DI COSTI INSOSTENIBILI PER I CITTADINI. Diverse citta americane che, a seguito dei finanziamenti governativi, avevano concesso permessi ai big dell’AI per costruire i centri di calcolo per l’AI, hanno avuto prolungati blackout, incendi disastrosi, rialzi permanenti della temperature, carenze di acqua e soprattutto danni economici così grandi da rendere poco redditizia la presenza di questi immense fabbriche di calore e inquinanti nonostante gli investimenti governativi.
LE CITTA’: VIA I DATA CENTER AI-E cominciano a negare i permessi e a non rinnovare quelli già in atto..STA ACCADENDO DA ALMENO DUE ANNI IN TEXAS E POI A CASCATA IN ALTRI STATI.
Con i suoi 200 data center, più altri 117 in fase di progettazione, “Data Center Alley”D di Ashburn, nella Virginia settentrionale, nell’area metropolitana di Washington, D.C. vanta la più alta concentrazione al mondo di questi giganteschi magazzini che ospitano applicazioni cloud e, ora, software di intelligenza artificiale. Questi centri IA non sono sfide astratte; si traducono in minacce fisiche e dirette all’integrità della rete elettrica.
GUASTI CONTINUI E MANCA L’ACQUA–Il delicato equilibrio necessario per un funzionamento stabile della rete viene spinto al limite, aumentando il rischio concreto che interruzioni localizzate si trasformino in guasti sistemici diffusi. Questa tensione si manifesta non solo come un problema elettrico, ma anche come un profondo problema ambientale, poiché l’immenso calore generato dai calcoli dell’IA provoca una crisi parallela e spesso trascurata nel consumo di acqua.L’entità di questo consumo idrico è sbalorditiva.
SPAVENTOSO CONSUMO IDRICO-Un singolo data center di medie dimensioni può consumare ogni giorno tanta acqua per i suoi sistemi di raffreddamento, da superare quella di una città fino a 50.000 persone.
7 A livello globale, si prevede che l’impronta idrica dell’IA raggiungerà la cifra allarmante di 6,6 miliardi di metri cubi entro il 2027.
E MILIONI DI DISOCCUPATI-Le conseguenze di questa tensione su più fronti si estendono ben oltre il data center, minacciando l’attività economica, i servizi pubblici e
le risorse della comunità. e POI C’E’ UN’ALTRA EMERGENZA SOCIALE E ECONOMICA: CHE PIU’ SI DIFFONDONO I DATA CENTER PIU’ CAUSANO MILIONI DI DISOCCUPATI.
I RIMEDI, TROPPI E COSTOSISSIMI-
Uno dei problemi di questi colli sistemici di bottiglie è la carenza globale di trasformatori e di supertrasformatori di potenza. A livello di struttura si dovrebbe per esempio rendere obbligatori i sistemi di accumulo di energia a batteria (BESS). E cercare soluzione hardware e software per rendere sostenibili i data center “monstre”. Ma occorrono enormi risorse che i giganti ricchissimi dell’elettronica, dell’informatica, del web, non sembrano disposti a stanziare in modo adeguato.
LA CINA STA GIA’ PROVVEDENDO-
Con il fortissimo sostegno di governo e privati alle start up dell’AI la Cina ha già un parco di Centri dati che provocano meno danni e problemi. E questo significa che, solo se si obbligano i giganti privati e le istituzioni pubbliche a investire in questa direzione, sarà possibile trovare le molteplici soluzioni che la Cina ha già cominciato ad applicare. 
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