Quello della cucina africana sarà il prossimo boom dell’enogastronomia mondiale, diventando una delle più attraenti tendenze lifestyle. Perchè l’insieme delle centinaia e centinaia di cucine di 54 paesi non si basa, come sino ad ora si crede, su ingredienti troppo pepati, grassi, pesanti e molto simili, ma su un pattern di origine interamente bio (al 90 per cento), su materie prime superfresche e, soprattutto, su una immensa varietà, proprio come l’Italia. Nonostante le ricorrenti e permanenti crisi economiche, l’Africa presenta sempre più spesso aree di sviluppo e paesi che stanno uscendo dall’economia di sussistenza, con uno sguardo fortemente focalizzato su quello che accade in Europa, spesso ripreso quasi in contemporanea come per esempio la chef-mania. La cucina africana del resto è fonte inesauribile di ricette perché l’Africa ha una enorme varietà di prodotti agricoli e di alimentazioni che da secoli ispira le cucine occidentali fornendo anche prodotti di eccellente qualità e gusto. Si tratta però di un’economia che, pur avendo un’agricoltura straordinaria, importa oltre il 20 per cento dei prodotti agricoli a prezzi salatissimi, ma che potrebbe, a giudizio degli esperti mondiali, diventare quasi autonoma.
L’Africa può nutrire l’Africa
L’Africa cioè può nutrire l’Africa evitando che a breve i malnutriti raggiungano la cifra di 320 milioni. Portando, come previsto dagli esperti delle istituzioni pubbliche e private impegnate in investimenti e tender, donazioni e assistenza attiva, il valore delle esportazioni a 110 miliardi di dollari entro il 2025, per dare maggiori risorse agli agricoltori, attualmente sottopagati. E che costituiscono la colonna portante di tutti i paesi poiché generano tra il 60 e il 70 per cento di posti di lavoro. Meno importazioni e più esportazioni, maggior produttività con investimenti nell’industria alimentare -insufficiente-, infastrutture adatte a collegare gli agricoltori ai punti di conservazione, trasformazione e commercializzazione: così si potrebbero ridurre le perdite delle derrate che vanno dal 15 al 40 per cento, secondo le tipologie. Questo innalzerebbe subito il livello e la qualità della dieta alimentare di molte zone sempre più povere. E questo viene confermato da trasmissioni e blog di successo come Rustik Chakula, un canale culinario dell’africano Sizo Henna che ha viaggiato molto a lungo su e giù per l’Africa del Sud. Da queste “incursioni” ha tratto una cucina che, mescolando tradizioni locali, mantiene sempre l’impronta afrocentrica. Il suo ristorante di Johannesbrug, “Blaque Wine an Grillhouse”, è infatti diventato uno dei pochissimi chef neri proprietario di un ristorante di successo in Sud Africa.
Chi sono gli chef africani più famosi?
Chi sono gli chef di origine africana che dettano legge nelle emittenti africane, europee e americane? Pochi ma buoni perché si mantengono fedelissimi alle loro origini, andando anche a riprendere tradizioni molto antiche e salutari, e perchè sanno creare un mix equilibrato tra i piatti delle loro terre, la cucina mediterranea, quella del Maghreb e del Medio Oriente. La più celebre, Anto, del Gabon,interpreta in modo moderno le ricette della sua terra con un graditissimo french touch. L’ivoriano Loïc Dablé fa una cucina fortemente segnata da piatti importanti, Dienvel Malonfa, del Congo, è specializzato in Afro Fusion che mescola piatti francesi e tedeschi con quelli del continente, mentre l’ivoriano Christian Vougoh-Anet vanta il miglior ristorante di Abidijan, il “Seakan”. Il camerounense Christian Abegan ha ottenuto il prestigioso Cordon Bleu a Parigi e si è specializzato nella gastronomia afro-araba. Chi desidera seguire, oltre a Sizo Henna, qualche blog e qualche canale di gastronomia, ci è sembrato molto piacevole e facile da seguire quello di Oumou, “Le ricette dell’atelier di Oumou”. Se si vuole approfondireil grandioso mondo delle spezie e delle erbe africane, ecco il blog “Plein d’épices” di Hal Hayyat Bio-Tchané, del Benin. Da consultare perché particolarmente completi è www.afro-cooking.com, www.afrikaniti.com (corsi di lingue e cucine africane, tutorial per avviare attività enogastronomiche). E ogni mese di aprile uno spettacolare evento a Dakar, “We eat Afrika”, una grande esposizione di esperti, chef, appassionati con contorni “appetitosi” e un’ospitalità generosa….