Stefano Bottiglieri, come si porta al successo in Cina una PMI italiana

26/01/24 - 4 minuti di lettura

Un nuovo tsunami sconvolge l’economia mondiale: la logistica non solo marittima è in pieno caos. Trasportare le merci è tornato non solo molto costoso (da 3mila euro a container si è risaliti da qualche giorno a 9mila, e trasporti aerei a +400 per cento), ma soprattutto non più programmabile ed ha tempi molto allungati. C’è un solo rimedio –secondo gli esperti –una flessibilità assoluta. Si salvano, forse, le nuove Lighthouse digitalizzate ma le corporation tradizionali no. Molte delle PMI italiane hanno invece imparato da diversi anni a mantenere una grande agilità di reazione, come è accaduto per esempio tre anni fa durante la chiusura del canale di Suez.

PMI e logistica in crisi, come si fa-Una case history di successo è quello della piemontese Perardi e Gresino, nata nel 1954-come ci racconta in esclusiva il 35enne industrial activity manager e membro del CdA Stefano Bottiglieri- come specialista di componentistica meccanica di precisione per l’automotive, e ora anche per l’eolico e il solare”. La Perardi e Gresino oggi è una multinazionale tascabile perché può contare su due hub produttivi, uno in Italia e uno in Cina, a Changsha (Hunan), oltre a una joint venture con fornitori di taglia mondiale (chiusa nel 2023) e clienti in tutta  l’Asia e l’Europa. E’, per capire cosa significa oggi reggere anche nei momenti più difficili, una condizione operativa quasi perfetta. Per rispondere alle attuali emergenze dei trasporti, è infatti necessario contare su consolidati poli, vicini ai mercati.

Un management molto motivato- Ma è anche bene sapere che, al di là della letteratura obsoleta sull’imprenditore coraggioso che va con la classica valigetta in giro per il mondo, servono manager di tempra e soprattutto –sottolinea Bottiglieri-fortemente motivati.  E in effetti, un forte contributo a questa internazionalizzazione di successo della società va ascritto al manager, Stefano Bottiglieri . Nel 2016, infatti, quando era responsabile commerciale dell’azienda, si offre di andare in Cina per risolvere i pesanti problemi di produttività e redditività che la fabbrica di Changsha stava incontrando. E li risolve così efficacemente che ne diventa socio, per poi, insieme alla compagna e al capo, fondare un’azienda di consulenza per dettagliati programmi di internazionalizzazione.

Il libro-tutorial per la Cina-La Perardi e Gresino ha così visto crescere il Roi mentre il fatturato dai 28 milioni di euro del 2020 è salito sopra i 60. Ma per Bottiglieri sono anni molto complessi, dove solo le esperienze sul territorio –e anche le sconfitte- gli insegnano tecniche e strategie per creare una piattaforma redditizia di clienti e di joint. Da quelle esperienze di gestione commerciale, industriale e finanziaria è così uscito un libro-guida -“Lavorare in Cina-terra di sfide ed opportunità”–  che tratta progressivamente le tappe di questa “conoscenza” reciproca tra la Cina e Bottiglieri, le problematiche, i segreti e anche le sorprese di una società plurimillenaria finalmente descritti al di fuori degli stereotipi occidentali. In realtà l’Autore si dichiara, senza perifrasi, fortemente aziendalista e il libro è un tutorial per il successo personale e aziendale spiegando finalmente le motivazioni di molti sconosciuti aspetti di ordine sociale, politico, ed economico-finanziario della Cina e del contesto asiatico. E con un capitolo finale “abstract”, di 25 punti fondamentali per tutti i contesti lavorativi.In Cina, da soli, imparando-“Ho voluto scrivere questa guida –ci ha sottolineato-perché quando sono arrivato in Cina avrei davvero voluto trovare un manuale o qualcosa di simile realmente utile. Quello che avevo trovato o era datato o non adatto al contesto lavorativo. Il management italiano mi ha seguito a distanza e insegnato molto, ma, scontrandomi con una realtà molto impegnativa, ho imparato molto rapidamente, prendendomi spesso responsabilità di decisioni molto importanti. Ed è questo che consiglio a chi in Italia trova sempre meno opportunità di crescita, andare in paesi in via di sviluppo e crescere insieme all’azienda. Fin da banbino mi hanno sempre appassionato i giochi gestionali, di costruzione, di simulazione e di ruolo-sottolinea Bottiglieri-e durante gli studi universitari in economia e management internazionale, ho deciso di scegliere un percorso lavorativo costruito sulla gestione e sulle operazioni straordinarie. Materia che sto continuando a studiare e imparare”. A piè pagina di copertina è scritto: “Guida pratica per il successo globale tramite una carriera all’estero”. Formidabile sintesi di un ambizioso e giovane manager italiano che davvero si è fatto tutto o quasi tutto da solo.

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